L'articolo propone una lettura che, servendosi dell’associazione libera come supporto interpretativo, consente di riconoscere tra le pagine visionarie de Le città invisibili di Italo Calvino una città reale, eppure ancora e sempre simbolo e metafora di una certa idea di città. La forza evocativa del nome Ipazia rimanda, infatti, a un momento preciso di una città precisa: quell’Alessandria d’Egitto che nel passaggio dal IV al V secolo della nostra era consuma i suoi giorni di città-crocevia di razze, culture e religioni, di città-ponte tra Oriente e Occidente, di città-biblioteca del sapere universale.

Sotto il cielo di Alessandria

BARCELLONA, Rossana
2012-01-01

Abstract

L'articolo propone una lettura che, servendosi dell’associazione libera come supporto interpretativo, consente di riconoscere tra le pagine visionarie de Le città invisibili di Italo Calvino una città reale, eppure ancora e sempre simbolo e metafora di una certa idea di città. La forza evocativa del nome Ipazia rimanda, infatti, a un momento preciso di una città precisa: quell’Alessandria d’Egitto che nel passaggio dal IV al V secolo della nostra era consuma i suoi giorni di città-crocevia di razze, culture e religioni, di città-ponte tra Oriente e Occidente, di città-biblioteca del sapere universale.
2012
Città; Alessandria; Ipazia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/37772
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