L’architettura seriale offre importanti occasioni per la sperimentazione sulle relazioni forma/funzione, architettura/città, linguaggio/qualità, sperimentazione che coinvolge appieno la questione, ancora aperta del rapporto tra valore e progetto. In questo ambito privilegiato in cui gli stimoli prevalgono sui vincoli e la omogeneità si offre quale occasione per moltiplicare le possibilità espressive entro un sistema forte di coerenze formali, il “gesto” emerge quale impulso, tanto più creativo e dirompente quanto più controllato e verificato, condizione che consente di potere affermare che il fatto architettonico è “inevitabile”. Gli assunti e gli strumenti della scienza delle valutazioni si offrono quali momenti di riflessione e azione fattivi nel collegare origine e destinazione del processo architettonico, cioè l’impulso individuale e il tessuto delle relazioni e delle forme implicite che il gesto contribuisce a riformare nella produzione del nuovo. Il valore, pur nelle sue molte forme e accezioni, costituisce l’unico termine possibile per la unificazione delle interpretazioni dell’opera, in quanto entità astratta che rileva al livello delle motivazione e al livello del linguaggio. La sperimentazione valutativa qui proposta si inquadra entro le tematiche della efficienza/efficacia dei processi di sviluppo edilizio nel social housing, inteso qui come momento costruttivo del paesaggio urbano, e ricalca l’approccio perequativo/compensativo con il quale è possibile garantire differenziazione formale, funzionale e gestionale di un processo di sviluppo edilizio basato su un efficiente sistema tecnologico di cui è possibile sviluppare e moltiplicare le possibilità espressive. "È una verità dolorosa e necessaria la consapevolezza che un individuo può sperimentare poche avventure nell’esercizio dell’arte. Ogni epoca ha il suo gesto peculiare e la sola impresa creatrice sta nell’enfatizzare quel gesto". Jorge Luis Borges
Il valore del Gesto in Architettura. Sviluppo edilizio e città, regole e creatività
GIUFFRIDA, Salvatore
2012-01-01
Abstract
L’architettura seriale offre importanti occasioni per la sperimentazione sulle relazioni forma/funzione, architettura/città, linguaggio/qualità, sperimentazione che coinvolge appieno la questione, ancora aperta del rapporto tra valore e progetto. In questo ambito privilegiato in cui gli stimoli prevalgono sui vincoli e la omogeneità si offre quale occasione per moltiplicare le possibilità espressive entro un sistema forte di coerenze formali, il “gesto” emerge quale impulso, tanto più creativo e dirompente quanto più controllato e verificato, condizione che consente di potere affermare che il fatto architettonico è “inevitabile”. Gli assunti e gli strumenti della scienza delle valutazioni si offrono quali momenti di riflessione e azione fattivi nel collegare origine e destinazione del processo architettonico, cioè l’impulso individuale e il tessuto delle relazioni e delle forme implicite che il gesto contribuisce a riformare nella produzione del nuovo. Il valore, pur nelle sue molte forme e accezioni, costituisce l’unico termine possibile per la unificazione delle interpretazioni dell’opera, in quanto entità astratta che rileva al livello delle motivazione e al livello del linguaggio. La sperimentazione valutativa qui proposta si inquadra entro le tematiche della efficienza/efficacia dei processi di sviluppo edilizio nel social housing, inteso qui come momento costruttivo del paesaggio urbano, e ricalca l’approccio perequativo/compensativo con il quale è possibile garantire differenziazione formale, funzionale e gestionale di un processo di sviluppo edilizio basato su un efficiente sistema tecnologico di cui è possibile sviluppare e moltiplicare le possibilità espressive. "È una verità dolorosa e necessaria la consapevolezza che un individuo può sperimentare poche avventure nell’esercizio dell’arte. Ogni epoca ha il suo gesto peculiare e la sola impresa creatrice sta nell’enfatizzare quel gesto". Jorge Luis BorgesI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.