Purpose: The Author, from the perspective of remedial law, intends to analyse the complex interpretative framework on disciplinary dismissal resulting from the case law of the Higher Courts, with particular regard to the aspects relating to the principle of immediacy, and to analyze the questions of unconstitutionality raised by the Lower Courts regarding the reform of the legislation on illegitimate dismissal. Methodology: In the essay, the strictly technical-juridical analysis – also conducted in light of the motivations contained in the judgments of the Supreme Courts – is presented together with a systematic analysis of the regulation on dismissals in the prism of the hermeneutical method, of the balancing technique and of the principle of proportionality. Findings: After an in-depth analysis of the regulatory and interpretative legal framework, the Author arrives to some conclusions about the (ir)rationality of the regulation on disciplinary dismissals, suggesting diversified remedial solutions, respectively, for merely formal violations and for violations that are, on the contrary, symptomatic of an abusive and abnormal use of the disciplinary power; the latter deserving more effective remedies (reintegration) than the merely compensatory ones. Research limitations/implications: The interpretative solution suggested by the Author, while it does not seem to be followed in the nomo phylactic interpretative activity carried out by the SS.UU. of the Supreme Court, however, does not close the jurisprudential and doctrinal debate, re-proposing the mobile balancing test as the landmark technique in the field of cognitively open operations of judicial interpretation. Originality: The Author proposes an original categorization of the various "gradations" of invalidity of disciplinary dismissals affected by violations of the principle ofimmediacy, connecting the findings of the applied jurisprudence with the elaborations of the theoretical jurisprudence.

Obiettivi: L’Autore, nella prospettiva del diritto rimediale, si propone l’obiettivo di analizzare i complessi assetti interpretativi raggiunti, nella giurisprudenza delle alte Corti, in tema di licenziamento disciplinare, con particolare riferimento ai profili relativi al principio di immediatezza e di analizzare le questioni di costituzionalità sol-levate dai giudici di merito sulla riforma della legislazione sul regime del licenziamento illegittimo. Metodologia: Nel saggio, l’analisi strettamente tecnico-giuridica – condotta anche alla luce delle motivazioni di provvedimenti giurisprudenziali delle Supreme Corti - si affianca all’indagine sistematica della regolazione vigente in tema di licenziamenti nel prisma del metodo ermeneutico, della tecnica del bilanciamento e del principio di proporzionalità. Risultati: A margine di approfondite analisi del quadro normativo e interpretativo vigente, l’Autore perviene ad alcuni approdi in punto di (ir)razionalità del complessivo ordito regolativo in tema di licenziamenti disciplinari, suggerendo diversificate soluzioni rimediali in ragione a vizi meramente formali e a vizi, invece, sintomatici di un uso abusivo e abnorme del potere disciplinare, meritevoli di rimedi maggiormente effettivi (reintegratori) rispetto a quelli meramente risarcitori. Limiti e implicazioni: La soluzione suggerita, mentre non pare trovare seguito nella attività nomofilattica e correttiva svolta dalle Sezioni Unite della Cassazione, tuttavia non chiude il dibattito giurisprudenziale e dottrinale, riproponendo il bilanciamento mobile come tecnica di riferimento anche per ponderazioni giurisprudenziali cognitivamente aperte. Originalità: L’A. propone una originale tipizzazione delle diverse “gradazioni” di invalidità dei licenziamenti disciplinari viziati da violazioni del principio di immediatezza, mettendo in comunicazione i risultati della giurisprudenza pratica con l’elaborazione della giurisprudenza teorica.

Il licenziamento disciplinare: la prospettiva rimediale tra bilanciamento della Corte costituzionale e diritto vivente giurisprudenziale

Sebastiano Bruno Caruso
2018-01-01

Abstract

Purpose: The Author, from the perspective of remedial law, intends to analyse the complex interpretative framework on disciplinary dismissal resulting from the case law of the Higher Courts, with particular regard to the aspects relating to the principle of immediacy, and to analyze the questions of unconstitutionality raised by the Lower Courts regarding the reform of the legislation on illegitimate dismissal. Methodology: In the essay, the strictly technical-juridical analysis – also conducted in light of the motivations contained in the judgments of the Supreme Courts – is presented together with a systematic analysis of the regulation on dismissals in the prism of the hermeneutical method, of the balancing technique and of the principle of proportionality. Findings: After an in-depth analysis of the regulatory and interpretative legal framework, the Author arrives to some conclusions about the (ir)rationality of the regulation on disciplinary dismissals, suggesting diversified remedial solutions, respectively, for merely formal violations and for violations that are, on the contrary, symptomatic of an abusive and abnormal use of the disciplinary power; the latter deserving more effective remedies (reintegration) than the merely compensatory ones. Research limitations/implications: The interpretative solution suggested by the Author, while it does not seem to be followed in the nomo phylactic interpretative activity carried out by the SS.UU. of the Supreme Court, however, does not close the jurisprudential and doctrinal debate, re-proposing the mobile balancing test as the landmark technique in the field of cognitively open operations of judicial interpretation. Originality: The Author proposes an original categorization of the various "gradations" of invalidity of disciplinary dismissals affected by violations of the principle ofimmediacy, connecting the findings of the applied jurisprudence with the elaborations of the theoretical jurisprudence.
2018
Obiettivi: L’Autore, nella prospettiva del diritto rimediale, si propone l’obiettivo di analizzare i complessi assetti interpretativi raggiunti, nella giurisprudenza delle alte Corti, in tema di licenziamento disciplinare, con particolare riferimento ai profili relativi al principio di immediatezza e di analizzare le questioni di costituzionalità sol-levate dai giudici di merito sulla riforma della legislazione sul regime del licenziamento illegittimo. Metodologia: Nel saggio, l’analisi strettamente tecnico-giuridica – condotta anche alla luce delle motivazioni di provvedimenti giurisprudenziali delle Supreme Corti - si affianca all’indagine sistematica della regolazione vigente in tema di licenziamenti nel prisma del metodo ermeneutico, della tecnica del bilanciamento e del principio di proporzionalità. Risultati: A margine di approfondite analisi del quadro normativo e interpretativo vigente, l’Autore perviene ad alcuni approdi in punto di (ir)razionalità del complessivo ordito regolativo in tema di licenziamenti disciplinari, suggerendo diversificate soluzioni rimediali in ragione a vizi meramente formali e a vizi, invece, sintomatici di un uso abusivo e abnorme del potere disciplinare, meritevoli di rimedi maggiormente effettivi (reintegratori) rispetto a quelli meramente risarcitori. Limiti e implicazioni: La soluzione suggerita, mentre non pare trovare seguito nella attività nomofilattica e correttiva svolta dalle Sezioni Unite della Cassazione, tuttavia non chiude il dibattito giurisprudenziale e dottrinale, riproponendo il bilanciamento mobile come tecnica di riferimento anche per ponderazioni giurisprudenziali cognitivamente aperte. Originalità: L’A. propone una originale tipizzazione delle diverse “gradazioni” di invalidità dei licenziamenti disciplinari viziati da violazioni del principio di immediatezza, mettendo in comunicazione i risultati della giurisprudenza pratica con l’elaborazione della giurisprudenza teorica.
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