The rejection of the suit of constitutionality regarding the prohibition of medically assisted procreation access for same-sex couples closes a cycle and puts an end to the process of dismantling Law 40 of 2004. This is the most linear interpretation of the ruling of 23 October 2019, n. 221, but at the same time it is not the only one: not only because the decision required taking steps back from the motivations of the previous rulings of the same Constitutional Court, but also because the solution is placed in the sign of precariousness, tied to the evolution of the case-law of the Court of Strasbourg and to the contradictions of local choices.

Il rigetto della questione di costituzionalità del divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita da parte delle coppie dello stesso sesso chiude un ciclo e pone fine allo smantellamento della l. n. 40 del 2004. È questa la chiave di lettura più lineare della sentenza della Corte costituzionale 23 ottobre 2019, n. 221, ma al tempo stesso non è l’unica: non solo perché la decisione ha preteso passi indietro rispetto alle motivazioni delle pronunzie antecedenti della stessa Corte, ma anche perché la soluzione si colloca nel segno della precarietà, legata all’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Strasburgo e alle contraddizioni delle scelte locali.

A strange loop. La procreazione assistita nel canone della Corte costituzionale

ugo salanitro
2020-01-01

Abstract

The rejection of the suit of constitutionality regarding the prohibition of medically assisted procreation access for same-sex couples closes a cycle and puts an end to the process of dismantling Law 40 of 2004. This is the most linear interpretation of the ruling of 23 October 2019, n. 221, but at the same time it is not the only one: not only because the decision required taking steps back from the motivations of the previous rulings of the same Constitutional Court, but also because the solution is placed in the sign of precariousness, tied to the evolution of the case-law of the Court of Strasbourg and to the contradictions of local choices.
2020
Il rigetto della questione di costituzionalità del divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita da parte delle coppie dello stesso sesso chiude un ciclo e pone fine allo smantellamento della l. n. 40 del 2004. È questa la chiave di lettura più lineare della sentenza della Corte costituzionale 23 ottobre 2019, n. 221, ma al tempo stesso non è l’unica: non solo perché la decisione ha preteso passi indietro rispetto alle motivazioni delle pronunzie antecedenti della stessa Corte, ma anche perché la soluzione si colloca nel segno della precarietà, legata all’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Strasburgo e alle contraddizioni delle scelte locali.
same sex parenting
assisted reproduction
procreazione assistita
coppia omosessuale
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