Il Fosforo: nuovo fattore di rischio cardiovascolare? [Phosphorus: A new cardiovascular risk factor?]

Phosphorus is an essential mineral in the regulation of many metabolic processes. However, is known as alterations in serum phosphate levels, compared to the normal range, have clinical relevance: many studies about phosphorus and cardiovascular risk have shown that high serum phosphate levels are associated with clinical and subclinical cardiovascular disease, in CKD and non-CKD patients. In recent years, serum phosphate level within the upper limits of normal range is also identified as a "stealthier killer", and has emerged as a risk factor of cardiovascular mortality and progression of CKD. This mounting evidence suggests the possibility that lowering serum phosphate levels may be a future target of cardiovascular disease management, also through the use of early biomarkers of phosphate overload, such as FGF23, Klotho or the urinary fractional excretion of phosphate. The goal must be an early diagnosis and treatment of disordered phosphorus metabolism, before end-organ damage occurs. Since the western diet is rich in phosphate, a dietary restriction associated with the use of phosphate binders, as well as the use of intervention such as calcitriol supplementation, certainly will have a positive influence on the phosphate-regulatory axis.

Il fosforo è un minerale essenziale nella regolazione di molteplici processi metabolici. È noto come alterazioni dei suoi livelli plasmatici rispetto al range di normalità abbiano notevole rilevanza clinica: molti studi hanno evidenziato che alti livelli plasmatici di fosforo si associano a malattia cardiovascolare clinica e subclinica, indipendentemente dalla presenza o meno di malattia renale cronica. Negli ultimi anni il fosforo è stato identificato, inoltre, come il “killer clandestino”, in quanto è in grado di agire come fattore di rischio per mortalità cardiovascolare, oltre che per progressione di danno renale, quando i livelli plasmatici sono ancora entro i limiti alti del range di normalità. Queste evidenze suggeriscono la possibilità che la riduzione dei livelli plasmatici di fosforo possa diventare in futuro un target nel management della patologia cardiovascolare, grazie anche al ricorso a biomarker precoci di sovraccarico di fosforo, quali l’FGF-23, la proteina Klotho o la frazione di escrezione urinaria del fosforo. L’obiettivo è quello di diagnosticare precocemente i disordini del metabolismo del fosforo, prima che si instauri il danno d’organo. Dal momento che la dieta nei paesi industrializzati è ricca in fosforo, l’appropriata restrizione dietetica, i chelanti del fosforo e la supplementazione di calcitriolo, influendo favorevolmente su tutti i componenti che regolano l’asse del fosforo, potrebbero diventare lo standard non solo nel trattamento della malattia dell’osso legata a insufficienza renale, ma anche nella prevenzione della mortalità cardiovascolare.