Sir James Rennell Rodd was one of the most important British ambassadors between the late Nineteenth and early Twentieth century. He was active in Berlin, Athens, Cairo and Stockholm. After the crisis of Bosnia Herzegovina and until 1919 Rodd led the British embassy in Rome in a crucial period for Italy and for her relations with Great Britain. Rodd disagreed from the Foreign Office line which attributed little importance to Italy and he thought it was necessary to link Italian interests more closely to the British ones. He was, for example, the first to suggest the project of an Anglo-Italian agreement about the possessions of northern Africa and the Mediterranean. In his Italian experience he proved himself as a great diplomat, playing a key role in the consolidation and in the choice of the Italian government to enter the war alongside Great Britain and France. After Italy entered the war, the role and the functions of the British embassy in Rome experienced a quantitative and qualitative increase. Rennell Rodd was always a tenacious defender of Italy's interests in the Balkans and in the Middle East. The analysis of his activity throws a new light on Italian-British diplomatic relations in the liberal age

Sir James Rennell Rodd fu uno dei più importanti ambasciatori britannici tra la fine del XIX e i primi venti anni del Novecento. Attivo tra Berlino, Atene, Il Cairo e Stoccolma, dopo la crisi della Bosnia-Erzegovina e fino al 1919 Rodd guidò l’ambasciata britannica a Roma in un periodo cruciale per l’Italia e per i rapporti tra questa e la Gran Bretagna. Rodd dissentiva dalla linea del Foreign Office che attribuiva scarsa importanza all’Italia ed era convinto della necessità di legare più saldamente gli interessi italiani a quelli britannici. Fu lui, ad esempio, il primo a ventilare l’ipotesi di una intesa anglo-italiana sui possedimenti dell’Africa settentrionale e sul Mediterraneo. Anche in Italia egli si dimostrò un diplomatico di prim’ordine e di grande intelligenza e intraprendenza politica, giocando un ruolo chiave nel promuovere e consolidare la scelta del governo italiano di entrare in guerra a fianco della Gran Bretagna e della Francia. Dopo l’ingresso dell’Italia nel conflitto, il ruolo e le funzioni dell’ambasciata inglese a Roma conobbero un incremento quantitativo e qualitativo. Alla fine della guerra Rennell Rodd fu un tenace difensore del diritto dell’Italia di veder riconosciuti i propri interessi nei Balcani e in Medioriente. L’analisi della sua attività contribuisce a gettare nuova luce sui rapporti diplomatici italo-britannici in età liberale

L'attività diplomatica dell'ambasciatore britannico Sir James Rennell Rodd in Italia (1908-1919)

Giancarlo Poidomani
2019-01-01

Abstract

Sir James Rennell Rodd was one of the most important British ambassadors between the late Nineteenth and early Twentieth century. He was active in Berlin, Athens, Cairo and Stockholm. After the crisis of Bosnia Herzegovina and until 1919 Rodd led the British embassy in Rome in a crucial period for Italy and for her relations with Great Britain. Rodd disagreed from the Foreign Office line which attributed little importance to Italy and he thought it was necessary to link Italian interests more closely to the British ones. He was, for example, the first to suggest the project of an Anglo-Italian agreement about the possessions of northern Africa and the Mediterranean. In his Italian experience he proved himself as a great diplomat, playing a key role in the consolidation and in the choice of the Italian government to enter the war alongside Great Britain and France. After Italy entered the war, the role and the functions of the British embassy in Rome experienced a quantitative and qualitative increase. Rennell Rodd was always a tenacious defender of Italy's interests in the Balkans and in the Middle East. The analysis of his activity throws a new light on Italian-British diplomatic relations in the liberal age
2019
Sir James Rennell Rodd fu uno dei più importanti ambasciatori britannici tra la fine del XIX e i primi venti anni del Novecento. Attivo tra Berlino, Atene, Il Cairo e Stoccolma, dopo la crisi della Bosnia-Erzegovina e fino al 1919 Rodd guidò l’ambasciata britannica a Roma in un periodo cruciale per l’Italia e per i rapporti tra questa e la Gran Bretagna. Rodd dissentiva dalla linea del Foreign Office che attribuiva scarsa importanza all’Italia ed era convinto della necessità di legare più saldamente gli interessi italiani a quelli britannici. Fu lui, ad esempio, il primo a ventilare l’ipotesi di una intesa anglo-italiana sui possedimenti dell’Africa settentrionale e sul Mediterraneo. Anche in Italia egli si dimostrò un diplomatico di prim’ordine e di grande intelligenza e intraprendenza politica, giocando un ruolo chiave nel promuovere e consolidare la scelta del governo italiano di entrare in guerra a fianco della Gran Bretagna e della Francia. Dopo l’ingresso dell’Italia nel conflitto, il ruolo e le funzioni dell’ambasciata inglese a Roma conobbero un incremento quantitativo e qualitativo. Alla fine della guerra Rennell Rodd fu un tenace difensore del diritto dell’Italia di veder riconosciuti i propri interessi nei Balcani e in Medioriente. L’analisi della sua attività contribuisce a gettare nuova luce sui rapporti diplomatici italo-britannici in età liberale
Italian-British Diplomatic Relations; Italy in Liberal Age; Great War
Rapporti diplomatici italo-britannici, Italia liberale, Grande Guerra
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/412363
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