Sulla base delle condizioni riscontrate nei registri della Polizia marittima di Catania che annotavano il movimento giornaliero di passeggeri transitanti dallo scalo del capoluogo etneo, si è cercato di tracciare un panorama di una società in transito nella prima metà del xix secolo. Oltre al carattere vario e 'liquido' delle designazioni professionali e di stato civile suggerite dalle fonti, l’articolo ha affrontato, seppur da un prospettiva tutto sommato ristretta, anche il tema del grado di diffusione della lingua italiana in un ambito esteso come quello delle procedure amministrative di schedatura dei passeggeri che viaggiavano per mare. Partendo da una possibile interpretazione dell’effettiva dinamica di compilazione dei registri, l’articolo mostra come la competenza linguistica dei funzionari borbonici oscillasse dall’uso dell’italiano, soprattutto per i termini di ambito clericale, militare e delle professioni liberali, a quello dell’italiano regionale e delle forme dialettali siciliane e meridionali, in riferimento ai settori del commercio o dei mestieri artigianali.
«Nome, patria, condizione ». Storia linguistica e storia sociale nei registri portuali della polizia borbonica di Catania (1824-1851)
Giovanni Cristina
2017-01-01
Abstract
Sulla base delle condizioni riscontrate nei registri della Polizia marittima di Catania che annotavano il movimento giornaliero di passeggeri transitanti dallo scalo del capoluogo etneo, si è cercato di tracciare un panorama di una società in transito nella prima metà del xix secolo. Oltre al carattere vario e 'liquido' delle designazioni professionali e di stato civile suggerite dalle fonti, l’articolo ha affrontato, seppur da un prospettiva tutto sommato ristretta, anche il tema del grado di diffusione della lingua italiana in un ambito esteso come quello delle procedure amministrative di schedatura dei passeggeri che viaggiavano per mare. Partendo da una possibile interpretazione dell’effettiva dinamica di compilazione dei registri, l’articolo mostra come la competenza linguistica dei funzionari borbonici oscillasse dall’uso dell’italiano, soprattutto per i termini di ambito clericale, militare e delle professioni liberali, a quello dell’italiano regionale e delle forme dialettali siciliane e meridionali, in riferimento ai settori del commercio o dei mestieri artigianali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.