Se l’attacco alla “littérature industrielle” viene sferrato da Sainte-Beuve già nel 1839, l’idea di un “art industriel” si farà strada più lentamente fra la fine del XIX e l’alba del XX secolo. Obiettivo di questo lavoro è ricostruire il modo in cui – nei primi venti anni del Novecento – sulle riviste francesi affiora la ricerca di una nuova estetica che dia conto dei nuovi modi di produzione in ambito letterario ma anche artistico, nella prospettiva di un nuovo pubblico e di una nuova figura di artista, col supporto di nuovi linguaggi e di nuovi usi possibili dell’attività creativa. A questo scopo sono state esaminate sia riviste propriamente letterarie che riviste di design (quali L’Art décoratif e La Revue des art décoratifs), con particolare attenzione per quelle riviste che esplicitamente mescolano i vari piani, come L’ESPRIT NOUVEAU. REVUE INTERNATIONALE D’ESTHÉTIQUE, che operò fra il 1920 e il 1924 e che lungi dallo specializzarsi in uno specifico settore così descriveva nel sottotitolo del numero inaugurale i suoi campi d’interesse: esthétique expérimentale. peinture. sculpture. architecture. littérature. musique. esthétique de l’ingénieur. le théatre. le music-hall. le cinéma. le cirque. les sports. le costume. le livre. le meuble. esthétique de la vie moderne. Nell’ipotesi di contribuire ad una estetica comparata – quella «invention d’effets artistiques parallèles» teorizzata da Souriau già nel suo La Correspondance des Arts del 1947 – il lavoro si interroga sull’impatto dell’estétique industrielle su letteratura e arte.
«Les accoucher de leurs possibilités». La ricerca di un’estetica della contaminazione nelle riviste degli Anni Venti
SIPALA, Carminella
2017-01-01
Abstract
Se l’attacco alla “littérature industrielle” viene sferrato da Sainte-Beuve già nel 1839, l’idea di un “art industriel” si farà strada più lentamente fra la fine del XIX e l’alba del XX secolo. Obiettivo di questo lavoro è ricostruire il modo in cui – nei primi venti anni del Novecento – sulle riviste francesi affiora la ricerca di una nuova estetica che dia conto dei nuovi modi di produzione in ambito letterario ma anche artistico, nella prospettiva di un nuovo pubblico e di una nuova figura di artista, col supporto di nuovi linguaggi e di nuovi usi possibili dell’attività creativa. A questo scopo sono state esaminate sia riviste propriamente letterarie che riviste di design (quali L’Art décoratif e La Revue des art décoratifs), con particolare attenzione per quelle riviste che esplicitamente mescolano i vari piani, come L’ESPRIT NOUVEAU. REVUE INTERNATIONALE D’ESTHÉTIQUE, che operò fra il 1920 e il 1924 e che lungi dallo specializzarsi in uno specifico settore così descriveva nel sottotitolo del numero inaugurale i suoi campi d’interesse: esthétique expérimentale. peinture. sculpture. architecture. littérature. musique. esthétique de l’ingénieur. le théatre. le music-hall. le cinéma. le cirque. les sports. le costume. le livre. le meuble. esthétique de la vie moderne. Nell’ipotesi di contribuire ad una estetica comparata – quella «invention d’effets artistiques parallèles» teorizzata da Souriau già nel suo La Correspondance des Arts del 1947 – il lavoro si interroga sull’impatto dell’estétique industrielle su letteratura e arte.File | Dimensione | Formato | |
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