Dopo una lunga fase di stasi, l’animazione italiana ha vissuto nell’ultimo ventennio un momento di grande fortuna, con la produzione di film che spesso si sono affermati nel mercato internazionale e che hanno ottenuto molti riconoscimenti. L’articolo prende in esame la fisionomia linguistica di film animati che hanno dato un aspetto preciso e riconoscibile alla produzione italiana degli anni Duemila, ora sfruttando la ricchezza del tessuto linguistico come una risorsa narrativa e ancorando il racconto al contesto geografico, ora puntando più sull’elemento visivo e limitandosi a un uso più “neutro” della lingua.

Animazione

Daria Motta
2020-01-01

Abstract

Dopo una lunga fase di stasi, l’animazione italiana ha vissuto nell’ultimo ventennio un momento di grande fortuna, con la produzione di film che spesso si sono affermati nel mercato internazionale e che hanno ottenuto molti riconoscimenti. L’articolo prende in esame la fisionomia linguistica di film animati che hanno dato un aspetto preciso e riconoscibile alla produzione italiana degli anni Duemila, ora sfruttando la ricchezza del tessuto linguistico come una risorsa narrativa e ancorando il racconto al contesto geografico, ora puntando più sull’elemento visivo e limitandosi a un uso più “neutro” della lingua.
2020
Lingua, cinema d'animazione, dialetto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/466417
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