Verga wrote the novel Una peccatrice in Catania in 1864, but he published it in 1866 after a two-year long revision and moreover, after his first permanence in Florence. These aspects made the novel a good proof of young Verga’s linguistic and stylistic progress, although the author himself judged his novel as a «juvenile sin». Linguistic analysis of text’s variations reveals Verga’s attempt to distance himself from the language of his previous novels, characterized by weak linguistic competence, and to gain a style appropriate to describe middle-class and aristocracy. In general, lexical variations portray a research of an “average language”, balanced between two opposed tendencies: the register’s elevation and the research of a more fluent language. Moreover, Verga tries to distance himself from a dialect that was still too vivid in the text’s first version. Not all Verga’s attempts arrived to success, but the analysis of Una peccatrice’s variants shows an important moment of the author’s linguistic and stylistic research.

Il romanzo Una peccatrice, ultimato a Catania nel 1864 ma pubblicato nel 1866 dopo una revisione di due anni e soprattutto dopo il primo periodo trascorso da Verga a Firenze, documenta la maturazione della competenza linguistico-stilistica del giovane autore, nonostante egli stesso abbia liquidato il testo solo come un «peccato di gioventù». L’analisi linguistica delle varianti ci rivela le direttrici lungo le quali Verga si muoveva per allontanarsi dalla lingua ancora stentata delle sue prime prove catanesi. Le varianti lessicali testimoniano un andamento che a prima vista può apparire contrastante, ma che in realtà tende a raggiungere un’ideale lingua “media”, bilanciata tra opposte tensioni: vi si riscontra un innalzamento di registro rispetto alla prima stesura, nel tentativo di rappresentare più realisticamente l’ambiente borghese e mondano in cui la vicenda è ambientata, e al contempo la ricerca di una lingua più sciolta e scorrevole di quanto non fosse nella versione originaria. Inoltre, Verga si allontana da un dialetto che a tratti emergeva ancora troppo chiaramente e in maniera irriflessa nella prima versione del testo.

Cantiere filologico e apprendistato linguistico verghiano. Note sulle varianti di "Una peccatrice" (1866).

Daria Motta
2020-01-01

Abstract

Verga wrote the novel Una peccatrice in Catania in 1864, but he published it in 1866 after a two-year long revision and moreover, after his first permanence in Florence. These aspects made the novel a good proof of young Verga’s linguistic and stylistic progress, although the author himself judged his novel as a «juvenile sin». Linguistic analysis of text’s variations reveals Verga’s attempt to distance himself from the language of his previous novels, characterized by weak linguistic competence, and to gain a style appropriate to describe middle-class and aristocracy. In general, lexical variations portray a research of an “average language”, balanced between two opposed tendencies: the register’s elevation and the research of a more fluent language. Moreover, Verga tries to distance himself from a dialect that was still too vivid in the text’s first version. Not all Verga’s attempts arrived to success, but the analysis of Una peccatrice’s variants shows an important moment of the author’s linguistic and stylistic research.
2020
Il romanzo Una peccatrice, ultimato a Catania nel 1864 ma pubblicato nel 1866 dopo una revisione di due anni e soprattutto dopo il primo periodo trascorso da Verga a Firenze, documenta la maturazione della competenza linguistico-stilistica del giovane autore, nonostante egli stesso abbia liquidato il testo solo come un «peccato di gioventù». L’analisi linguistica delle varianti ci rivela le direttrici lungo le quali Verga si muoveva per allontanarsi dalla lingua ancora stentata delle sue prime prove catanesi. Le varianti lessicali testimoniano un andamento che a prima vista può apparire contrastante, ma che in realtà tende a raggiungere un’ideale lingua “media”, bilanciata tra opposte tensioni: vi si riscontra un innalzamento di registro rispetto alla prima stesura, nel tentativo di rappresentare più realisticamente l’ambiente borghese e mondano in cui la vicenda è ambientata, e al contempo la ricerca di una lingua più sciolta e scorrevole di quanto non fosse nella versione originaria. Inoltre, Verga si allontana da un dialetto che a tratti emergeva ancora troppo chiaramente e in maniera irriflessa nella prima versione del testo.
critical edition; linguistic analysis; morphology; syntax; lexicon; dialect.
edizione critica; analisi linguistica; morfosintassi; lessico; dialetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/491751
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