Citizens’ participation in the management of public affairs have become more and more important both in the political and administrative sphere. On the juridical side, it is due to the new focus placed by some Regional Charters, while, on the factual level, it comes from the continuous development of digital communication systems. That phenomenon has last culminated in public involvement even in decision-making process within political parties, as private associations playing a constitutionally relevant role. The article deals with the susceptibility of the instruments for civil participation to the influence provided by ‘bad’ factors, like so-called ‘fake news’, on the basis of current sociological studies about formation and conditioning of public opinion. After that, measures provided both by European and National legislators are examined, as well as those which seem able to be applied after other Italian and foreign provisions.

Negli ultimi anni gli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica hanno guadagnato un’importanza sempre maggiore in ambito politico e amministrativo, grazie anche alla concorrenza di due fattori: sul piano normativo, la maggiore attenzione manifestata dagli Statuti di alcune Regioni ordinarie; su quello fattuale, le crescenti opportunità della comunicazione digitale. Tale fenomeno, tuttora in fieri, è sfociato da ultimo nell’apertura a forme di consultazione popolare anche dei processi decisionali interni ad alcuni partiti politici, i quali, com’è noto, pur avendo natura associativa svolgono funzioni di primario rilievo costituzionale. L’elaborato, muovendo da una sommaria ricostruzione del quadro normativo, e sulla base delle attuali evidenze sociologiche in tema di genesi e condizionamento dell’opinione pubblica, si sofferma anzitutto sulla vulnerabilità dei suddetti strumenti a fenomeni distorsivi, quale la diffusione delle cc.dd. fake news. Successivamente, esso prende in esame le contromisure già implementate in ambito europeo, quelle prospettate fino a questo momento dal legislatore nazionale, ovvero ancora mutuabili, in prospettiva de iure condendo, da alcune esperienze nazionali straniere.

Contrasto alle fake news e tutela della democrazia

Ignazio Spadaro
2019-01-01

Abstract

Citizens’ participation in the management of public affairs have become more and more important both in the political and administrative sphere. On the juridical side, it is due to the new focus placed by some Regional Charters, while, on the factual level, it comes from the continuous development of digital communication systems. That phenomenon has last culminated in public involvement even in decision-making process within political parties, as private associations playing a constitutionally relevant role. The article deals with the susceptibility of the instruments for civil participation to the influence provided by ‘bad’ factors, like so-called ‘fake news’, on the basis of current sociological studies about formation and conditioning of public opinion. After that, measures provided both by European and National legislators are examined, as well as those which seem able to be applied after other Italian and foreign provisions.
2019
Negli ultimi anni gli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica hanno guadagnato un’importanza sempre maggiore in ambito politico e amministrativo, grazie anche alla concorrenza di due fattori: sul piano normativo, la maggiore attenzione manifestata dagli Statuti di alcune Regioni ordinarie; su quello fattuale, le crescenti opportunità della comunicazione digitale. Tale fenomeno, tuttora in fieri, è sfociato da ultimo nell’apertura a forme di consultazione popolare anche dei processi decisionali interni ad alcuni partiti politici, i quali, com’è noto, pur avendo natura associativa svolgono funzioni di primario rilievo costituzionale. L’elaborato, muovendo da una sommaria ricostruzione del quadro normativo, e sulla base delle attuali evidenze sociologiche in tema di genesi e condizionamento dell’opinione pubblica, si sofferma anzitutto sulla vulnerabilità dei suddetti strumenti a fenomeni distorsivi, quale la diffusione delle cc.dd. fake news. Successivamente, esso prende in esame le contromisure già implementate in ambito europeo, quelle prospettate fino a questo momento dal legislatore nazionale, ovvero ancora mutuabili, in prospettiva de iure condendo, da alcune esperienze nazionali straniere.
fake news, democracy, freedom of speech
disinformazione, democrazia, libertà di manifestazione del pensiero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/506747
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