Blindness is interpreted in the Libri Historiarum of Gregory of Tours not only as a serious physical impairment, but also as a significant symbol, from a theological point of view, of sin. The present contribution aims at clarifying the historiographical context in which the theme of caecitas, and the related healing miracles, is inserted in the main work of the Gallic bishop. Through the comparison with a wide range of sources, it is possible to highlight how the Arians, in particular, were identified by Gregory of Tours as the type of individuals for whom the loss of sight was not only an impairment, but an outward symptom of the evils caused by heresy. Blindness was also understood as a divine punishment inflicted on those who had acted against the divine will.

La cecità viene interpretata nei Libri Historiarum di Gregorio di Tours non soltanto come un grave danno fisico, ma anche come un significativo simbolo, sotto il profilo teologico, del peccato. Il presente contributo si propone di chiarire il contesto storiografico in cui il tema della caecitas, e dei relativi miracoli di guarigione, viene inserito nell’opera principale del vescovo gallico. Attraverso il confronto con un ampio ventaglio di fonti si vuole evidenziare come gli ariani, in particolare, venivano individuati da Gregorio di Tours come la tipologia di individui per i quali la perdita della vista non era soltanto una menomazione, ma un sintomo esteriore dei mali causati dall’eresia. Altresì la cecità era intesa come una punizione divina inflitta a chi aveva agito contro il volere divino.

Tra eresia e peccato: cecità e miracoli di guarigione nei Libri Historiarum di Gregorio di Tours

Piazza Emanuele
2021-01-01

Abstract

Blindness is interpreted in the Libri Historiarum of Gregory of Tours not only as a serious physical impairment, but also as a significant symbol, from a theological point of view, of sin. The present contribution aims at clarifying the historiographical context in which the theme of caecitas, and the related healing miracles, is inserted in the main work of the Gallic bishop. Through the comparison with a wide range of sources, it is possible to highlight how the Arians, in particular, were identified by Gregory of Tours as the type of individuals for whom the loss of sight was not only an impairment, but an outward symptom of the evils caused by heresy. Blindness was also understood as a divine punishment inflicted on those who had acted against the divine will.
2021
9789875449770
La cecità viene interpretata nei Libri Historiarum di Gregorio di Tours non soltanto come un grave danno fisico, ma anche come un significativo simbolo, sotto il profilo teologico, del peccato. Il presente contributo si propone di chiarire il contesto storiografico in cui il tema della caecitas, e dei relativi miracoli di guarigione, viene inserito nell’opera principale del vescovo gallico. Attraverso il confronto con un ampio ventaglio di fonti si vuole evidenziare come gli ariani, in particolare, venivano individuati da Gregorio di Tours come la tipologia di individui per i quali la perdita della vista non era soltanto una menomazione, ma un sintomo esteriore dei mali causati dall’eresia. Altresì la cecità era intesa come una punizione divina inflitta a chi aveva agito contro il volere divino.
Gregory of Tours-Heresy-Blindness
Gregorio di Tours-Eresia-Cecità
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