The artists in Francesco Susinno’s Messina «storia pittorica» were great travelers, at least in their youth. Following the example of the most famous of them, Antonello da Messina, to whom Vasari attributed a trip to Bruges, the Messina artists seem to have had a clear need to make trips at least to Rome, or Venice, or Naples to enrich their education or improve their work. However, Messina was also a destination for artists who passed through or settled in Sicily from the major Italian artistic centers: from Polidoro and Vincenzo da Pavia to Paladini and Caravaggio, to name only a few of the most famous. Susinno is a convinced narrator and supporter of all this context, and in his pages, we find continuous affirmations to this respect, and after all he had experienced himself a youthful period of stays in Naples and Rome. Therefore, it appears peculiar that his Vite are essentially centered only on the art works which were visible in Messina, and that the continuous travelling of his heroes corresponds at the opposite to his own substantial stationary nature. This makes him little informed even about centers near his city, whose works of art are simply overlooked by him or mentioned through second-hand accounts.

I protagonisti della «storia pittorica» messinese di Francesco Susinno sono, almeno in gioventù, dei gran viaggiatori. Seguendo l’esempio del più celebre di essi, Antonello da Messina, già per Vasari spintosi fino a Bruges, gli artisti messinesi sembrano avere ben chiara la necessità di approdare almeno a Roma, o Venezia, o Napoli per arricchire la propria formazione o migliorare il proprio operare. Ma Messina è anche meta di artisti che dai maggiori centri artistici italiani transitano o si stabiliscono in Sicilia: da Polidoro e Vincenzo da Pavia, a Paladini e Caravaggio, per limitarsi ai più noti. Di tutto ciò Susinno si fa convinto narratore e sostenitore, nelle sue pagine si trovano continue affermazioni in questo senso e del resto egli stesso aveva conosciuto un periodo giovanile di soggiorni a Napoli e Roma. Appare perciò singolare che le sue Vite siano essenzialmente incentrate sulle opere visibili a Messina, che al continuo viaggiare dei suoi eroi corrisponda una sua sostanziale stanzialità che lo fa essere poco informato anche di centri poco lontani dalla sua città, le cui opere d’arte o semplicemente trascura o cita attraverso testimonianze di seconda mano.

Sì, viaggiare. Artisti in movimento e testimonianze «di veduta» nelle Vite di Susinno

Pinto Valter
2021-01-01

Abstract

The artists in Francesco Susinno’s Messina «storia pittorica» were great travelers, at least in their youth. Following the example of the most famous of them, Antonello da Messina, to whom Vasari attributed a trip to Bruges, the Messina artists seem to have had a clear need to make trips at least to Rome, or Venice, or Naples to enrich their education or improve their work. However, Messina was also a destination for artists who passed through or settled in Sicily from the major Italian artistic centers: from Polidoro and Vincenzo da Pavia to Paladini and Caravaggio, to name only a few of the most famous. Susinno is a convinced narrator and supporter of all this context, and in his pages, we find continuous affirmations to this respect, and after all he had experienced himself a youthful period of stays in Naples and Rome. Therefore, it appears peculiar that his Vite are essentially centered only on the art works which were visible in Messina, and that the continuous travelling of his heroes corresponds at the opposite to his own substantial stationary nature. This makes him little informed even about centers near his city, whose works of art are simply overlooked by him or mentioned through second-hand accounts.
2021
I protagonisti della «storia pittorica» messinese di Francesco Susinno sono, almeno in gioventù, dei gran viaggiatori. Seguendo l’esempio del più celebre di essi, Antonello da Messina, già per Vasari spintosi fino a Bruges, gli artisti messinesi sembrano avere ben chiara la necessità di approdare almeno a Roma, o Venezia, o Napoli per arricchire la propria formazione o migliorare il proprio operare. Ma Messina è anche meta di artisti che dai maggiori centri artistici italiani transitano o si stabiliscono in Sicilia: da Polidoro e Vincenzo da Pavia, a Paladini e Caravaggio, per limitarsi ai più noti. Di tutto ciò Susinno si fa convinto narratore e sostenitore, nelle sue pagine si trovano continue affermazioni in questo senso e del resto egli stesso aveva conosciuto un periodo giovanile di soggiorni a Napoli e Roma. Appare perciò singolare che le sue Vite siano essenzialmente incentrate sulle opere visibili a Messina, che al continuo viaggiare dei suoi eroi corrisponda una sua sostanziale stanzialità che lo fa essere poco informato anche di centri poco lontani dalla sua città, le cui opere d’arte o semplicemente trascura o cita attraverso testimonianze di seconda mano.
Letteratura artistica, Fonti, Sicilia, Pittura, Arte moderna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/519291
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