Dante, lungo le pagine delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis", assume il ruolo di persuasore di morte, avallando la decisione autolesionistica del protagonista. La giustificazione di questo ruolo emerge però solo nell'edizione di Zurigo del romanzo epistolare (1816), dove sporge il Catone dantesco, libertario e suicida. Non senza che il paradigma-Dante, di stampo etico-civile, venga temperato da una corda amorosa, di ascendenza petrarchesca.

Dante nell' "Ortis" di Zurigo

Cristaldi Sergio Alfio Maria
2021-01-01

Abstract

Dante, lungo le pagine delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis", assume il ruolo di persuasore di morte, avallando la decisione autolesionistica del protagonista. La giustificazione di questo ruolo emerge però solo nell'edizione di Zurigo del romanzo epistolare (1816), dove sporge il Catone dantesco, libertario e suicida. Non senza che il paradigma-Dante, di stampo etico-civile, venga temperato da una corda amorosa, di ascendenza petrarchesca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/520589
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