Il presente lavoro ha come oggetto la letteratura per l’infanzia in traduzione. La letteratura per l’infanzia divenne un genere culturalmente riconosciuto solo agli inizi del XVIII secolo, e ottenne rilevanza nell’editoria, dalla metà del XIX. secolo; questo ritardo nella creazione di una produzione vera e propria di libri dedicati ai bambini, è dovuto a vari fattori. Il fattore primario, che diede il via allo sviluppo di una letteratura per l’infanzia fu una rivoluzione agli inizi del XVII secolo, riguardante la maniera in cui la società percepiva il bambino, non più considerato alla stregua dell’adulto ma ritenuto un individuo a sé, con particolari bisogni e interessi. Pertanto, anche lo studio critico della traduzione di libri per l’infanzia si è sviluppato relativamente tardi. I primi segni di un interesse inerente a questioni di influenze interculturali e alla diffusione a livello internazionale della letteratura per l’infanzia emersero all’interno di un ramo della Letteratura Comparata. In seguito nel XX secolo, con l’avvento dei “Translation Studies”, si propone un nuovo approccio descrittivo e non più solamente prescrittivo all’attività traduttiva, collegando così insieme teoria e pratica. A differenza di quanto avviene nella letteratura per gli adulti, è ancor più importante rispettare precise norme didattiche, etiche e religiose, per far sì che l’opera sia accettata e riconosciuta come valida dal sistema letterario. Il traduttore ha quindi il compito di produrre un testo utile ed appropriato a un giovane lettore, che sia in accordo con ciò che la società, in un dato periodo, ritiene valido a livello educativo. Alla luce di questi studi, si prenderanno in analisi due diverse traduzioni italiane del romanzo A Bear Called Paddington di Michael Bond datato 1958 che fu il primo a trattare le avventure dell’orsetto divenuto un classico della letteratura per l’infanzia nel RegnoUnito. Nello studio diacronico delle due versioni italiane, L’Orso del Perù e L’Orso Paddington rispettivamente datate 1962 e 2014, si terrà conto delle implicazioni sociali, culturali e ideologiche che intervengono nella trasposizione di un testo da una lingua dipartenza (LP) a una lingua d’arrivo (LA) nel caso specifico dei libri per l’infanzia.

A Bear Called Paddington: uno studio diacronico delle traduzioni del romanzo di Michael Bond

Salvatore Ciancitto
2018-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha come oggetto la letteratura per l’infanzia in traduzione. La letteratura per l’infanzia divenne un genere culturalmente riconosciuto solo agli inizi del XVIII secolo, e ottenne rilevanza nell’editoria, dalla metà del XIX. secolo; questo ritardo nella creazione di una produzione vera e propria di libri dedicati ai bambini, è dovuto a vari fattori. Il fattore primario, che diede il via allo sviluppo di una letteratura per l’infanzia fu una rivoluzione agli inizi del XVII secolo, riguardante la maniera in cui la società percepiva il bambino, non più considerato alla stregua dell’adulto ma ritenuto un individuo a sé, con particolari bisogni e interessi. Pertanto, anche lo studio critico della traduzione di libri per l’infanzia si è sviluppato relativamente tardi. I primi segni di un interesse inerente a questioni di influenze interculturali e alla diffusione a livello internazionale della letteratura per l’infanzia emersero all’interno di un ramo della Letteratura Comparata. In seguito nel XX secolo, con l’avvento dei “Translation Studies”, si propone un nuovo approccio descrittivo e non più solamente prescrittivo all’attività traduttiva, collegando così insieme teoria e pratica. A differenza di quanto avviene nella letteratura per gli adulti, è ancor più importante rispettare precise norme didattiche, etiche e religiose, per far sì che l’opera sia accettata e riconosciuta come valida dal sistema letterario. Il traduttore ha quindi il compito di produrre un testo utile ed appropriato a un giovane lettore, che sia in accordo con ciò che la società, in un dato periodo, ritiene valido a livello educativo. Alla luce di questi studi, si prenderanno in analisi due diverse traduzioni italiane del romanzo A Bear Called Paddington di Michael Bond datato 1958 che fu il primo a trattare le avventure dell’orsetto divenuto un classico della letteratura per l’infanzia nel RegnoUnito. Nello studio diacronico delle due versioni italiane, L’Orso del Perù e L’Orso Paddington rispettivamente datate 1962 e 2014, si terrà conto delle implicazioni sociali, culturali e ideologiche che intervengono nella trasposizione di un testo da una lingua dipartenza (LP) a una lingua d’arrivo (LA) nel caso specifico dei libri per l’infanzia.
2018
letteratura per l'infanzia, paddington bear fictional character, Michael Bond, children's literature, literary translation, traduzione letteraria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/520723
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