Il programma di intervento olistico è rivolto a giovani adulti con disabilità da esiti di gravecerebrolesione acquisita (GCA). Quest’ultima genera una vera e propria ferita non solo sul pianodel corpo ma soprattutto su quello psicologico, danneggiando in maniera permanente l’attivitàmentale, emotiva e sociale della persona e della famiglia.Fondamentale risulta, allora, la scelta di una metodologia clinica efficace al fine di strutturare unintervento riabilitativo ad ampio raggio che si interessi anche alle dinamiche esistenziali, cioè checonsideri l’individuo con danno cerebrale non solo in veste di “paziente” che necessita di unintervento di recupero funzionale (doveroso e necessario), ma anche in veste di “persona” chechiede di comprendere il profondo significato che la sua vita ha acquisito dopo il drammaticoevento.Il protocollo intensivo da noi adoperato integra fattori terapeutici e di recupero per migliorare idisturbi della sfera cognitiva, interpersonale, sociale e intrapsichica, attraverso attività individualie di gruppo che promuovono lo scambio relazionale, il rispetto delle regole sociali e la gradualeregolazione del comportamento emotivo.Il metodo si fonda su quattro stadi gerarchici che consentono di realizzare il raggiungimento degliobiettivi riabilitativi e degli scopi terapeutici (Ben-Yishay, 1982; Prigatano, 2008): 1) Sviluppodei processi della consapevolezza e della comprensione, ovvero, il raggiungimento di unadeguato livello di conoscenza e comprensione della natura dei deficit e di come essiinterferiscano con vari aspetti della vita quotidiana; 2) malleabilità al trattamento ovvero renderela persona disponibile ed aperta alla guida e all’influenza costruttiva degli altri (Ben-Yishay ePrigatano, 1990; Zede-Daniels, Ben-Yishay, 2000), incoraggiando attivamente quattro specifichecaratteristiche: risposte empatiche, volontà a modificare i propri comportamenti disfunzionali oindesiderati, capacità di rendersi disponibili a migliorare la compliance, infine, capacità dimostrare perseveranza nell’impegno; 3) compensazione strategica durante la quale la personautilizza in maniera funzionale le strategie meta-cognitive apprese, svolge attività di lavoro e distudio con efficienza e cooperazione, sviluppa capacità di autocorrezione degli errori; 4) infine,accettazione della nuova condizione (Zide-Daniels, Ben-Yishay, 2000; Ben-Yishay, Rattok, Lakin et al., 1982), prerequisito indispensabile per il conseguimento di un adattamento funzionale, affettivo e interpersonale stabile.L’obiettivo finale di questi stadi è la ricostituzione della identità personale (o ego identity), sconvolta dall’evento cerebrolesivo, verso cui tende tutto il processo riabilitativo di recupero

Protocollo intensivo di riabilitazione dei disordini pragmatici della comunicazione in persone con grave cerebrolesione acquisita

Quattropani M.C.;
2009-01-01

Abstract

Il programma di intervento olistico è rivolto a giovani adulti con disabilità da esiti di gravecerebrolesione acquisita (GCA). Quest’ultima genera una vera e propria ferita non solo sul pianodel corpo ma soprattutto su quello psicologico, danneggiando in maniera permanente l’attivitàmentale, emotiva e sociale della persona e della famiglia.Fondamentale risulta, allora, la scelta di una metodologia clinica efficace al fine di strutturare unintervento riabilitativo ad ampio raggio che si interessi anche alle dinamiche esistenziali, cioè checonsideri l’individuo con danno cerebrale non solo in veste di “paziente” che necessita di unintervento di recupero funzionale (doveroso e necessario), ma anche in veste di “persona” chechiede di comprendere il profondo significato che la sua vita ha acquisito dopo il drammaticoevento.Il protocollo intensivo da noi adoperato integra fattori terapeutici e di recupero per migliorare idisturbi della sfera cognitiva, interpersonale, sociale e intrapsichica, attraverso attività individualie di gruppo che promuovono lo scambio relazionale, il rispetto delle regole sociali e la gradualeregolazione del comportamento emotivo.Il metodo si fonda su quattro stadi gerarchici che consentono di realizzare il raggiungimento degliobiettivi riabilitativi e degli scopi terapeutici (Ben-Yishay, 1982; Prigatano, 2008): 1) Sviluppodei processi della consapevolezza e della comprensione, ovvero, il raggiungimento di unadeguato livello di conoscenza e comprensione della natura dei deficit e di come essiinterferiscano con vari aspetti della vita quotidiana; 2) malleabilità al trattamento ovvero renderela persona disponibile ed aperta alla guida e all’influenza costruttiva degli altri (Ben-Yishay ePrigatano, 1990; Zede-Daniels, Ben-Yishay, 2000), incoraggiando attivamente quattro specifichecaratteristiche: risposte empatiche, volontà a modificare i propri comportamenti disfunzionali oindesiderati, capacità di rendersi disponibili a migliorare la compliance, infine, capacità dimostrare perseveranza nell’impegno; 3) compensazione strategica durante la quale la personautilizza in maniera funzionale le strategie meta-cognitive apprese, svolge attività di lavoro e distudio con efficienza e cooperazione, sviluppa capacità di autocorrezione degli errori; 4) infine,accettazione della nuova condizione (Zide-Daniels, Ben-Yishay, 2000; Ben-Yishay, Rattok, Lakin et al., 1982), prerequisito indispensabile per il conseguimento di un adattamento funzionale, affettivo e interpersonale stabile.L’obiettivo finale di questi stadi è la ricostituzione della identità personale (o ego identity), sconvolta dall’evento cerebrolesivo, verso cui tende tutto il processo riabilitativo di recupero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/521568
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