A proposito di alcuni fraintendimenti su garanzie costituzionali e diritti fondamentali in tempi di emergenza da coronavirus

The limitations which concern, in contemporary constitutional systems, the exercise of fundamental rights have nothing to do with the “suspension” of the same rights. The suspension of fundamental rights was justified by the theory that denied the natural rights of the human person, but it is not compatible with the personalist principle which is the basis of contemporary Constitutions. Living together requires – see art. 2 and art. 32 of the Italian Constitution – a “solidarity pact” between the individual and the community, which is realized not only on spontaneous self-organization but also through obligations imposed by the State on the basis of the solidarity principle. However, we are facing the decline in the centrality of primary legislation enacted by legislatures and, above all, the impoverishment of its essential function: in fact, laws no longer play a leading role in the system. On the other hand, mandatory vaccination requires an Act of the Parliament, based on a debate in which are represented the various positions present in the civil society. The duty of fidelity to the Republic (art. 54 of the Italian Constitution) gives rise to a “closing rule of the legal system” and, likewise, it “opens” to both ethical and social extra-juridical dimensions, imposing on the conscience of individuals guidelines of conduct that, in the silence of the legislator, lead to act responsibly as members of the Republic, especially when the object to be opposed is a so dangerous pandemic.

Le limitazioni, che nei sistemi costituzionali contemporanei, riguardano l’esercizio dei diritti fondamentali, non hanno nulla a che vedere con “la sospensione” dei diritti. Il “vivere insieme” richiede – come il Costituente italiano ha lasciato intendere negli artt. 2 e 32 – un “patto di solidarietà” tra individuo e collettività, che si realizza non solo sulla “spontanea auto-organizzazione” ma anche attraverso prestazioni imposte dallo Stato sulla base della solidarietà fra individuo e collettività. Si assiste, tuttavia, a uno scadimento della centralità della legge parlamentare e, soprattutto, all’impoverimento della sua essenziale funzione: l’atto legislativo, infatti, non riveste più un ruolo di guida del sistema. Di contro, sono le tematiche che investono profili etici e morali – e l’obbligo della vaccinazione si inscrive a pieno titolo in tale versante – a richiedere una legge del Parlamento, sulla base di un dibattito in cui possano pubblicamente misurarsi le diverse posizioni presenti nella società civile. Il dovere di fedeltà alla Repubblica (art. 54 Cost.) dà luogo a una “norma di chiusura dell’ordinamento” e, del pari, esso “apre” a dimensioni extra-giuridiche sia etiche che sociali, imponendo alla coscienza dei singoli gli orientamenti di condotta che, nel silenzio del legislatore, conducono ad agire responsabilmente come componenti della Repubblica, soprattutto quando l’oggetto da contrastare è un Virus subdolo e invisibile.