La storia naturale dell'echinococcosi epatica, spesso per lungo tempo asintomatica e di riscontro occasionale, è talora più o meno bruscamente interrotta dall'insorgenza di complicanze. Queste ne modificano sostanzialmente il decorso clinico richiedendo un approccio eclettico, nell'ambito di una variegata tattica chirurgica imposta dalla situazione anatomica che il rapporto ospite-parassita ha determinato. La morte del parassita, documentata dalla calcificazione totale della cisti, è una evenienza rara (4-6% Navarra e Coli., Pinna e Gambarella). Benché generalmente si ritenga che con la calcificazione del parassita si concluda la storia naturale della malattia idatidea del fegato, non mancano osservazioni di segno opposto. Sebbene con il rilievo dell'eccezionalità in letteratura vengono descritti casi di cisti idatidee del fegato che, calcifiche da lungo tempo, sono andate incontro a suppurazione e/o a rottura, a perforazione nell'apparato digerente o nelle vie biliari, ovvero a ripresa della malattia per la persistenza di cisti figlie da vescicolazione esogena ancora vitali. In tale ambito si inserisce il caso da noi descritto di una rara complicanza dell'idatidosi epatica: la perforazione del duodeno di una cisti di echinococco calcifica e suppurata, della quale si riferisce l'iter diagnostico, l'approccio chirurgico e le problematiche del trattamento post-operatorio.
La cisti di echinococco epatica calcifica: guarigione o realtà? Contributo personale
ZANGHI', Guido Nicola;BRANCATO G;
1994-01-01
Abstract
La storia naturale dell'echinococcosi epatica, spesso per lungo tempo asintomatica e di riscontro occasionale, è talora più o meno bruscamente interrotta dall'insorgenza di complicanze. Queste ne modificano sostanzialmente il decorso clinico richiedendo un approccio eclettico, nell'ambito di una variegata tattica chirurgica imposta dalla situazione anatomica che il rapporto ospite-parassita ha determinato. La morte del parassita, documentata dalla calcificazione totale della cisti, è una evenienza rara (4-6% Navarra e Coli., Pinna e Gambarella). Benché generalmente si ritenga che con la calcificazione del parassita si concluda la storia naturale della malattia idatidea del fegato, non mancano osservazioni di segno opposto. Sebbene con il rilievo dell'eccezionalità in letteratura vengono descritti casi di cisti idatidee del fegato che, calcifiche da lungo tempo, sono andate incontro a suppurazione e/o a rottura, a perforazione nell'apparato digerente o nelle vie biliari, ovvero a ripresa della malattia per la persistenza di cisti figlie da vescicolazione esogena ancora vitali. In tale ambito si inserisce il caso da noi descritto di una rara complicanza dell'idatidosi epatica: la perforazione del duodeno di una cisti di echinococco calcifica e suppurata, della quale si riferisce l'iter diagnostico, l'approccio chirurgico e le problematiche del trattamento post-operatorio.File | Dimensione | Formato | |
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