La porzione di altipiano ragusano fra il torrente Grassullo e il fiume Irminio, infrastrutturata sul crinale dalla rotabile per Mazzarelli – attuale SP 24 per Marina di Ragusa –, è un palinsesto paradigmatico per affrontare un ragionamento sul rapporto modernità – tradizione, innovazione – continuità. La radicale trasformazione del paesaggio agrario dell’ex Contea di Modica, che attraversa tutto l’Ottocento, ad opera di decine di nuovi insediamenti produttivi, trova qui una sua particolarissima declinazione in ragione della costruzione di una rotabile che collegava Ragusa al suo porto, il cosiddetto scaro di Mazzarelli. La permutazione di misura e di carattere dei manufatti che si insediano – il passaggio di status da masseria a Villa – riscontra nella relazione con la rotabile un’occasione di più marcata ed evidente manifestazione. Tutto ciò all’interno di un processo che rivela il portato della lezione della tradizione: la possibilità di stravolgere un mondo – per quantità e qualità degli interventi operati – lavorando con gli stessi elementi che lo hanno reso attuabile, in accordo con le sue regole insediative. Corpi bassi, case padronali, cortili, continuano a costruire quello stesso mondo; posizione, disposizione, orientamento, rapporto col suolo, così come sono venuti a configurarsi e caratterizzarsi, governano la potente, incontrovertibile, “vocazione alla modernità”.
Una lezione di modernità. Masserie e ville lungo la rotabile Ragusa–scaro di Mazzarelli
Luigi Pellegrino
2022-01-01
Abstract
La porzione di altipiano ragusano fra il torrente Grassullo e il fiume Irminio, infrastrutturata sul crinale dalla rotabile per Mazzarelli – attuale SP 24 per Marina di Ragusa –, è un palinsesto paradigmatico per affrontare un ragionamento sul rapporto modernità – tradizione, innovazione – continuità. La radicale trasformazione del paesaggio agrario dell’ex Contea di Modica, che attraversa tutto l’Ottocento, ad opera di decine di nuovi insediamenti produttivi, trova qui una sua particolarissima declinazione in ragione della costruzione di una rotabile che collegava Ragusa al suo porto, il cosiddetto scaro di Mazzarelli. La permutazione di misura e di carattere dei manufatti che si insediano – il passaggio di status da masseria a Villa – riscontra nella relazione con la rotabile un’occasione di più marcata ed evidente manifestazione. Tutto ciò all’interno di un processo che rivela il portato della lezione della tradizione: la possibilità di stravolgere un mondo – per quantità e qualità degli interventi operati – lavorando con gli stessi elementi che lo hanno reso attuabile, in accordo con le sue regole insediative. Corpi bassi, case padronali, cortili, continuano a costruire quello stesso mondo; posizione, disposizione, orientamento, rapporto col suolo, così come sono venuti a configurarsi e caratterizzarsi, governano la potente, incontrovertibile, “vocazione alla modernità”.File | Dimensione | Formato | |
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