This paper aims to present the work of the Ibero-American avant-gard & artist cinema Mònica Saviròn and the collective of Radha May, that give birth to creative researches for reconsidering audio-visual materials and contents in a technical, discoursive and historical approach. This could enlighten the importance to connect visual culture approach to archeological and ecological perspectives. Similar works could give us the opportunity also to reconsider the connection between artists, archival-exhibition istitutions, the research and communicative dinamics in the time.

Questo articolo si propone di presentare il lavoro dell'avanguardista e artista cinematografica ibero-americana Mònica Saviròn e del collettivo di Radha May, che danno vita a ricerche creative per riconsiderare materiali e contenuti audiovisivi in un approccio tecnico, discorsivo e storico. Questo potrebbe far capire l'importanza di collegare l'approccio della cultura visuale a prospettive archeologiche ed ecologiche. Lavori simili potrebbero darci l'opportunità di riconsiderare anche la connessione tra artisti, istituzioni archivistico-espositive, ricerca e dinamiche comunicative del tempo.

(Under)represented cinema, video, stillness and moving image heritages. The visual media works of Mònica Saviròn e Radha May’

G. Santaera
Primo
2020-01-01

Abstract

This paper aims to present the work of the Ibero-American avant-gard & artist cinema Mònica Saviròn and the collective of Radha May, that give birth to creative researches for reconsidering audio-visual materials and contents in a technical, discoursive and historical approach. This could enlighten the importance to connect visual culture approach to archeological and ecological perspectives. Similar works could give us the opportunity also to reconsider the connection between artists, archival-exhibition istitutions, the research and communicative dinamics in the time.
2020
Questo articolo si propone di presentare il lavoro dell'avanguardista e artista cinematografica ibero-americana Mònica Saviròn e del collettivo di Radha May, che danno vita a ricerche creative per riconsiderare materiali e contenuti audiovisivi in un approccio tecnico, discorsivo e storico. Questo potrebbe far capire l'importanza di collegare l'approccio della cultura visuale a prospettive archeologiche ed ecologiche. Lavori simili potrebbero darci l'opportunità di riconsiderare anche la connessione tra artisti, istituzioni archivistico-espositive, ricerca e dinamiche comunicative del tempo.
Monica Saviron, Radha May, visual media arts, visual media artists, visual mediality, visual media, visual culture, cinema, audiovisual, cinematographic heritage, audiovisual heritage, archives, censorship, communication
Monica Saviron, Radha May, visual media arts, visual media artists, arte della visualità mediale, visual mediality, cultura visuale, cinema, audiovisivo,medialità visuale, comunicazione, patrimonio audiovisivo, patrimonio cinematografico, archivi, censura, media digitali
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/543265
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