Il legislatore italiano per affrontare il fenomeno della sempre più penetrante infiltrazione della criminalità, in particolare mafiosa, nell’economia lecita adotta, innanzitutto, la strategia ablatoria, basata sulla confisca dell’impresa c.d. “mafiosa” o “illecita” - in virtù della pericolosità dell’imprenditore o della confusione tra assetti leciti e illeciti -, con una prassi giurisprudenziale non sempre pienamente conforme al rispetto dello statuto delle garanzie convenzionali e costituzionali riconosciute in materia. Nel rispetto del principio di proporzione, però, una diversa e alternativa strategia di intervento di carattere “terapeutico”, volta al recupero alla legalità e al mercato dell’impresa bonificabile, si va sempre più affermando attraverso le misure preventive dell’amministrazione e del controllo giudiziario (artt. 34 e 34 bis d.lgs. 159/2011), che costituiscono come recentissimamente affermato dalla Suprema Corte, “modalità di intervento potenzialmente alternativo rispetto all'ordinario binomio sequestro/confisca dei beni del soggetto portatore di pericolosità”. Problemi di coordinamento si pongono, però, con l’ulteriore strategia di intervento preventivo di carattere amministrativo – in particolare con l’interdittiva antimafia -, nonché dubbi sull’opportunità e costituzionalità di quest’ultima.
Prevenire il condizionamento criminale dell’economia: dal modello ablatorio al controllo terapeutico delle aziende
ANNA MARIA MAUGERI
2022-01-01
Abstract
Il legislatore italiano per affrontare il fenomeno della sempre più penetrante infiltrazione della criminalità, in particolare mafiosa, nell’economia lecita adotta, innanzitutto, la strategia ablatoria, basata sulla confisca dell’impresa c.d. “mafiosa” o “illecita” - in virtù della pericolosità dell’imprenditore o della confusione tra assetti leciti e illeciti -, con una prassi giurisprudenziale non sempre pienamente conforme al rispetto dello statuto delle garanzie convenzionali e costituzionali riconosciute in materia. Nel rispetto del principio di proporzione, però, una diversa e alternativa strategia di intervento di carattere “terapeutico”, volta al recupero alla legalità e al mercato dell’impresa bonificabile, si va sempre più affermando attraverso le misure preventive dell’amministrazione e del controllo giudiziario (artt. 34 e 34 bis d.lgs. 159/2011), che costituiscono come recentissimamente affermato dalla Suprema Corte, “modalità di intervento potenzialmente alternativo rispetto all'ordinario binomio sequestro/confisca dei beni del soggetto portatore di pericolosità”. Problemi di coordinamento si pongono, però, con l’ulteriore strategia di intervento preventivo di carattere amministrativo – in particolare con l’interdittiva antimafia -, nonché dubbi sull’opportunità e costituzionalità di quest’ultima.File | Dimensione | Formato | |
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