The essay addresses the question of the configurability of a “pretensive” dimension of well-being in the workplace, going so far as to evaluate whether or not it is necessary to ensure the worker even his/her happiness, understood in the particular meaning of good self-realization. The Author, recognizing the public sphere as a privileged place for investigation, since provisions that oblige the determination of well-being have gradually taken roots here, proposes an interpretative reading oriented towards the admissibility of a real duty of preparing the pre-conditions legal for the realization of the potential of each worker (empowerment).

Il saggio affronta la questione della configurabilità di una dimensione “pretensiva” del benessere nei luoghi di lavoro, spingendosi sino a valutare se sia, oppure no, doveroso assicurare al lavoratore persino la sua felicità, intesa nell’accezione peculiare della buona realizzazione di sé. L’Autrice, ravvisando nell’ambito pubblico un luogo privilegiato per l’indagine, poiché qui sono progressivamente attecchite disposizioni che obbligano alla determinazione del benessere, prospetta una lettura interpretativa orientata all’ammissibilità di un vero e proprio dovere di predisposizione delle pre-condizioni giuridiche per la realizzazione del potenziale di ciascun lavoratore (empowerment).

La ricerca della felicità: aspettativa o diritto al benessere nel lavoro pubblico?

Gabriella Nicosia
2022-01-01

Abstract

The essay addresses the question of the configurability of a “pretensive” dimension of well-being in the workplace, going so far as to evaluate whether or not it is necessary to ensure the worker even his/her happiness, understood in the particular meaning of good self-realization. The Author, recognizing the public sphere as a privileged place for investigation, since provisions that oblige the determination of well-being have gradually taken roots here, proposes an interpretative reading oriented towards the admissibility of a real duty of preparing the pre-conditions legal for the realization of the potential of each worker (empowerment).
2022
Il saggio affronta la questione della configurabilità di una dimensione “pretensiva” del benessere nei luoghi di lavoro, spingendosi sino a valutare se sia, oppure no, doveroso assicurare al lavoratore persino la sua felicità, intesa nell’accezione peculiare della buona realizzazione di sé. L’Autrice, ravvisando nell’ambito pubblico un luogo privilegiato per l’indagine, poiché qui sono progressivamente attecchite disposizioni che obbligano alla determinazione del benessere, prospetta una lettura interpretativa orientata all’ammissibilità di un vero e proprio dovere di predisposizione delle pre-condizioni giuridiche per la realizzazione del potenziale di ciascun lavoratore (empowerment).
well-being and happiness at work – worker empowerment – overcoming work-related stress – ex contractu obligation – configurability in the public sphere – legal preconditions, – areas of recognition.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/547748
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