Il lavoro esamina le relazioni tra i titolari di diritti di proprietà intellettuale e gli utilizzatori di opere coperte dal diritto d’autore. Lì dove per utilizzatori devono intendersi coloro che utilizzano l’oggetto del diritto di esclusiva senza intento di realizzare a fini economici, o anche non economici, ulteriori prodotti: una sorta di utilizzatori finali si potrebbe dire. E’ questo il settore della proprietà intellettuale dove la figura dell’utilizzatore finale, cioè del soggetto che utilizza a fini non produttivi né imprenditoriali, assume maggior rilievo. Il lavoro individua dapprima le norme costituzionali che possono essere invocate a protezione degli interessi degli utilizzatori e poi le conseguenze che l’individuazione di tale fondamento può avere sulla interpretazione delle norme relative alle libere utilizzazioni. Il fondamento costituzionale delle libere utilizzazioni viene normalmente rinvenuto, oltre che nell’art. 42 (che data la delimitazione dell’ambito di questa relazione non è norma che qui interessa) negli art. 9 e 33 Cost. Dalla lettura di queste norme, si rileva che la Costituzione pone un dovere dello Stato di promuovere lo sviluppo della cultura ed una garanzia di libertà di arte scienza ed insegnamento. Non tutte le norme relative alle utilizzazioni libere sono riconducibili alla tutela dell’interesse alla libertà e diffusione della cultura. Però certo questo interesse, o meglio anche questo interesse, è alla base delle norme contenute: negli artt. 68 e 71-sexies, l.d.a., sulla copia di opere cartacee e la riproduzione di fonogrammi ad uso personale; nell’art. 69, l.d.a., sul prestito interbibliotecario, tenendo presente che a beneficiare di tale possibilità sono anche utilizzatori finali; nell’art. 70, l.d.a., riguardante il riassunto la citazione, la riproduzione a scopo di critica e discussione e la riproduzione nelle antologie ad uso scolastico. Il lavoro giunge alla conclusione che il regime di utilizzazioni libere aventi per scopo la diffusione della cultura trova il suo fondamento nella tutela di interessi e diritti aventi rango costituzionale. Da questa derivano alcune conseguenze applicative. La principale conseguenza è costituita dalla negazione della posizione, prevalente in giurisprudenza, secondo la quale le eccezioni e limitazioni al diritto d’autore, in quanto derogano al diritto assoluto del titolare, sarebbero da considerare eccezionali. E questo tanto più in quanto le utilizzazioni delle quali qui si discute sono poste per la soddisfazione di interessi non meramente economici e quindi espressione di valori di rango superiore, o quanto meno non inferiore, rispetto a quelli che le norme sui diritti di utilizzazione economica del titolare dell’esclusiva sull’opera vogliono tutelare

IP e costituzioni. Gli Utilizzatori

PENNISI, Roberto
2005-01-01

Abstract

Il lavoro esamina le relazioni tra i titolari di diritti di proprietà intellettuale e gli utilizzatori di opere coperte dal diritto d’autore. Lì dove per utilizzatori devono intendersi coloro che utilizzano l’oggetto del diritto di esclusiva senza intento di realizzare a fini economici, o anche non economici, ulteriori prodotti: una sorta di utilizzatori finali si potrebbe dire. E’ questo il settore della proprietà intellettuale dove la figura dell’utilizzatore finale, cioè del soggetto che utilizza a fini non produttivi né imprenditoriali, assume maggior rilievo. Il lavoro individua dapprima le norme costituzionali che possono essere invocate a protezione degli interessi degli utilizzatori e poi le conseguenze che l’individuazione di tale fondamento può avere sulla interpretazione delle norme relative alle libere utilizzazioni. Il fondamento costituzionale delle libere utilizzazioni viene normalmente rinvenuto, oltre che nell’art. 42 (che data la delimitazione dell’ambito di questa relazione non è norma che qui interessa) negli art. 9 e 33 Cost. Dalla lettura di queste norme, si rileva che la Costituzione pone un dovere dello Stato di promuovere lo sviluppo della cultura ed una garanzia di libertà di arte scienza ed insegnamento. Non tutte le norme relative alle utilizzazioni libere sono riconducibili alla tutela dell’interesse alla libertà e diffusione della cultura. Però certo questo interesse, o meglio anche questo interesse, è alla base delle norme contenute: negli artt. 68 e 71-sexies, l.d.a., sulla copia di opere cartacee e la riproduzione di fonogrammi ad uso personale; nell’art. 69, l.d.a., sul prestito interbibliotecario, tenendo presente che a beneficiare di tale possibilità sono anche utilizzatori finali; nell’art. 70, l.d.a., riguardante il riassunto la citazione, la riproduzione a scopo di critica e discussione e la riproduzione nelle antologie ad uso scolastico. Il lavoro giunge alla conclusione che il regime di utilizzazioni libere aventi per scopo la diffusione della cultura trova il suo fondamento nella tutela di interessi e diritti aventi rango costituzionale. Da questa derivano alcune conseguenze applicative. La principale conseguenza è costituita dalla negazione della posizione, prevalente in giurisprudenza, secondo la quale le eccezioni e limitazioni al diritto d’autore, in quanto derogano al diritto assoluto del titolare, sarebbero da considerare eccezionali. E questo tanto più in quanto le utilizzazioni delle quali qui si discute sono poste per la soddisfazione di interessi non meramente economici e quindi espressione di valori di rango superiore, o quanto meno non inferiore, rispetto a quelli che le norme sui diritti di utilizzazione economica del titolare dell’esclusiva sull’opera vogliono tutelare
2005
diritto d'autore; costituzione; utilizzazioni libere
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/54988
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