La stagione pandemica del «lockdown theatre» (Gemini et al. 2021) ha avuto un impatto dirompente sulle procedure materiali ed evenemenziali di produzione degli spettacoli, e sulle loro modalità di fruizione da parte dei pubblici, “traslocate” dallo spazio fisico dei luoghi teatrali a quello smaterializzato dei media elettronici. In questo contesto inedito l’opera lirica ha potenziato la sua naturale vocazione alla multimodalità, nel segno di una «fenomenologia dello streaming» (Galla 2020) che ha trasformato la condizione di liveness del teatro musicale e performativo. Attraverso una mirata ricognizione dei più recenti e significativi esperimenti di mediatizzazione della performance operistica, tra cui i cartelloni di opere in streaming introdotti dalle istituzioni musicali (il Teatro digitale dell’Opera di Roma; #operaonthesofa del Regio di Torino, etc.) e le creazioni originali concepite per la fruizione online/televisiva (Il barbiere di Siviglia e La traviata di Mario Martone; A riveder le stelle di Davide Livermore; Il crepuscolo dei sogni di Johannes Erath; Alienati del Teatro Coccia), il contributo riflette sui gradienti di digital liveness dell’opera in video, sia in diretta che in differita; mettendo in relazione i presupposti epistemologici sulla liveness con la distintiva postura spettatoriale richiesta dallo spettacolo lirico, divisa tra «mimesi e astrazione» (Gallarati 2007) e tra i diversi livelli di ricezione attivi, che l’attuale fenomenologia dello streaming sta nettamente ridefinendo.
Streammare l’opera lirica. Gli esperimenti di digital liveness del teatro musicale contemporaneo
Laura Pernice
2021-01-01
Abstract
La stagione pandemica del «lockdown theatre» (Gemini et al. 2021) ha avuto un impatto dirompente sulle procedure materiali ed evenemenziali di produzione degli spettacoli, e sulle loro modalità di fruizione da parte dei pubblici, “traslocate” dallo spazio fisico dei luoghi teatrali a quello smaterializzato dei media elettronici. In questo contesto inedito l’opera lirica ha potenziato la sua naturale vocazione alla multimodalità, nel segno di una «fenomenologia dello streaming» (Galla 2020) che ha trasformato la condizione di liveness del teatro musicale e performativo. Attraverso una mirata ricognizione dei più recenti e significativi esperimenti di mediatizzazione della performance operistica, tra cui i cartelloni di opere in streaming introdotti dalle istituzioni musicali (il Teatro digitale dell’Opera di Roma; #operaonthesofa del Regio di Torino, etc.) e le creazioni originali concepite per la fruizione online/televisiva (Il barbiere di Siviglia e La traviata di Mario Martone; A riveder le stelle di Davide Livermore; Il crepuscolo dei sogni di Johannes Erath; Alienati del Teatro Coccia), il contributo riflette sui gradienti di digital liveness dell’opera in video, sia in diretta che in differita; mettendo in relazione i presupposti epistemologici sulla liveness con la distintiva postura spettatoriale richiesta dallo spettacolo lirico, divisa tra «mimesi e astrazione» (Gallarati 2007) e tra i diversi livelli di ricezione attivi, che l’attuale fenomenologia dello streaming sta nettamente ridefinendo.File | Dimensione | Formato | |
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