L’invidia non riguarda l’altro – che ne costituisce una semplice occasione – ma concerne il sé, più esattamente riguarda l’autorappresentazione che la persona si fa della propria identità, natura, capacità e limiti. Il φθόνος, l’invidia che le divinità nutrono verso gli effimeri rispetto al sempre che invece essi sono, è determinata non dalla forza o dalla felicità, che i divini naturalmente possiedono in modo incomparabile rispetto a noi, ma dalla δύναμις, dalla potentia, dalla possibilità di migliorarsi, evolvere dallo stato attuale, diventare altro.

Quella strana invidia del sempre per l’effimero

Alberto Giovanni Biuso
2023-01-01

Abstract

L’invidia non riguarda l’altro – che ne costituisce una semplice occasione – ma concerne il sé, più esattamente riguarda l’autorappresentazione che la persona si fa della propria identità, natura, capacità e limiti. Il φθόνος, l’invidia che le divinità nutrono verso gli effimeri rispetto al sempre che invece essi sono, è determinata non dalla forza o dalla felicità, che i divini naturalmente possiedono in modo incomparabile rispetto a noi, ma dalla δύναμις, dalla potentia, dalla possibilità di migliorarsi, evolvere dallo stato attuale, diventare altro.
2023
divinità, Elogio dell'invidia, Gualtiero Lorini, invidia, passioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/556002
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