Questo studio si incentra sulle rappresentazioni nelle fonti iconografiche del versante sudoccidentale del Palatino, dove nel secolo scorso Gianfilippo Carettoni ha individuato la casa di Augusto: emergenza architettonica principale di un vasto santuario che includeva il Tempio di Apollo Aziaco, il portico delle Danaidi, le biblioteche greca e latina, il tempio di Vesta e l’arco di Ottavio. In particolare, l’area a valle del complesso presenta una serie di disarticolate strutture di epoche differenti, tra cui i resti di una fontana-ninfeo di età antoniniana e di una casa tardo-repubblicana nota come Domus Antonii. Oltre a generici vani di sostruzione parzialmente interrati al centro dell’area e dietro la chiesa di Sant’Anastasia, è presente il Paedagogium, appendice al palazzo imperiale di età domizianea scavato nel XIX secolo da Angelo Vescovali e da Carlo Visconti. Questo settore è di difficile comprensione a causa di diverse circostanze: è compromesso dallo scarico delle terre di risulta degli sterri ottocenteschi di Pietro Rosa; è stato interessato dalla sola campagna di scavi guidata da Alfonso Bartoli negli anni Trenta, sommariamente documentata; la vegetazione spontanea impedisce di traguardare le strutture. Per tali ragioni un valido contributo alle problematiche storico-architettoniche di questo versante del Palatino è offerto dalle fonti iconografiche su cui è necessario focalizzare l'attenzione.

Il rudere e l’immagine. Il contributo delle fonti iconografiche alle problematiche del complesso augusteo sul Palatino

Emanuele Gallotta
2015-01-01

Abstract

Questo studio si incentra sulle rappresentazioni nelle fonti iconografiche del versante sudoccidentale del Palatino, dove nel secolo scorso Gianfilippo Carettoni ha individuato la casa di Augusto: emergenza architettonica principale di un vasto santuario che includeva il Tempio di Apollo Aziaco, il portico delle Danaidi, le biblioteche greca e latina, il tempio di Vesta e l’arco di Ottavio. In particolare, l’area a valle del complesso presenta una serie di disarticolate strutture di epoche differenti, tra cui i resti di una fontana-ninfeo di età antoniniana e di una casa tardo-repubblicana nota come Domus Antonii. Oltre a generici vani di sostruzione parzialmente interrati al centro dell’area e dietro la chiesa di Sant’Anastasia, è presente il Paedagogium, appendice al palazzo imperiale di età domizianea scavato nel XIX secolo da Angelo Vescovali e da Carlo Visconti. Questo settore è di difficile comprensione a causa di diverse circostanze: è compromesso dallo scarico delle terre di risulta degli sterri ottocenteschi di Pietro Rosa; è stato interessato dalla sola campagna di scavi guidata da Alfonso Bartoli negli anni Trenta, sommariamente documentata; la vegetazione spontanea impedisce di traguardare le strutture. Per tali ragioni un valido contributo alle problematiche storico-architettoniche di questo versante del Palatino è offerto dalle fonti iconografiche su cui è necessario focalizzare l'attenzione.
2015
Palatino, disegni di architettura, archeologia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/556582
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