Il saggio, attraverso l’analisi della letteratura odeporica e di guide ottocentesche, delinea le iniziali esperienze del turismo in Sicilia tra Ottocento e Novecento, quando si radicarono intorno alle città portuali due modelli di turismo (non senza contaminazioni reciproche). Un primo presente nell’area orientale, imperniato sullo sfruttamento delle risorse naturali come le fonti idroterapiche. D’altra parte la storia della villeggiatura in Sicilia rivela un intreccio peculiare con l’ambiente non solo per la presenza del vulcanismo e di una natura affascinante che avrebbe sollecitato “il viaggio scientifico”, ma anche per la presenza di scienziati di altissimo livello in alcune discipline quali la geologia, l’astronomia e la vulcanologia. Un secondo modello si strutturò sull’interesse culturale con baricentro a Siracusa. Un’esperienza che mette in rilievo una vivace classe dirigente locale pronta a riconvertire i propri capitali dal commercio marittimo al turismo d’èlite. Non bisogna infine dimenticare come la storia del turismo ci consegni, attraverso la documentazione prodotta sia dai viaggiatori stranieri che da quelli italiani, un’immagine dell’isola come “un paradiso perduto” popolato però dai fantasmi della povertà e della criminalità, elaborando così stereotipi e luoghi comuni che l’avrebbero connotata a lungo.

Approdo nell'isola "amata da tutti gli dei". Il turismo in Sicilia tra natura e cultura

Giovanna Canciullo
2023-01-01

Abstract

Il saggio, attraverso l’analisi della letteratura odeporica e di guide ottocentesche, delinea le iniziali esperienze del turismo in Sicilia tra Ottocento e Novecento, quando si radicarono intorno alle città portuali due modelli di turismo (non senza contaminazioni reciproche). Un primo presente nell’area orientale, imperniato sullo sfruttamento delle risorse naturali come le fonti idroterapiche. D’altra parte la storia della villeggiatura in Sicilia rivela un intreccio peculiare con l’ambiente non solo per la presenza del vulcanismo e di una natura affascinante che avrebbe sollecitato “il viaggio scientifico”, ma anche per la presenza di scienziati di altissimo livello in alcune discipline quali la geologia, l’astronomia e la vulcanologia. Un secondo modello si strutturò sull’interesse culturale con baricentro a Siracusa. Un’esperienza che mette in rilievo una vivace classe dirigente locale pronta a riconvertire i propri capitali dal commercio marittimo al turismo d’èlite. Non bisogna infine dimenticare come la storia del turismo ci consegni, attraverso la documentazione prodotta sia dai viaggiatori stranieri che da quelli italiani, un’immagine dell’isola come “un paradiso perduto” popolato però dai fantasmi della povertà e della criminalità, elaborando così stereotipi e luoghi comuni che l’avrebbero connotata a lungo.
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