This study stems from consideration on the crucial importance of work. The social and occupational reintegration of people subject to measures limiting their freedom is a very complex process because involving two crucial issues; first of all the difficulties that the world of work is going through (Beck, 2000), second of all, the institutional constraints and prejudices that these people live. In order to promote opportunities for prisoners and initiatives to improve the services for their social and work inclusion, it is necessary to encourage strategies of integrated interventions to increase the efficiency and effectiveness of social services for disadvantaged social groups. The aim of this work, which involved 190 “free citizens”, is to introduce an explorative analysis on the importance of inclusion activities for the social reintegration of the marginalized. An intervention aimed at changing human behavior cannot be separated from the prior consideration of internal, subjective variables of the users; only a careful evaluation of these variables allows to prepare the proper tools to “manage” and, where possible, modify the stereotype towards the imprisoned and the possibility to use such activities as a means to promote inclusion and social reintegration (Garling et alii, 2003). This survey was carried out in a prison in the province of Syracuse (Sicily -Italy). Results show an overall positive level of satisfaction of the “sample audience” and a proper correspondence in the expectancies to those activities prisoners have finally performed for them.

Tra i valori fondanti del nostro paese c’è al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore è un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertà personale. Al fine di favorire opportunità di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l’inclusione sociolavorativa, è necessario pensare a strategie integrate d’intervento con il territorio tali da poter migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed è in questo scenario che s’inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo è stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch’esso destinatario della rete locale di servizi che l’istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l’importanza delle attività trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non può prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell’utenza; solo un’attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilità di utilizzare le attività di questo genere come mezzo atto a favorirne l’inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).

Le attività trattamentali per un sistema di servizi territorialmente efficace

SANTISI, GIUSEPPE
2012-01-01

Abstract

This study stems from consideration on the crucial importance of work. The social and occupational reintegration of people subject to measures limiting their freedom is a very complex process because involving two crucial issues; first of all the difficulties that the world of work is going through (Beck, 2000), second of all, the institutional constraints and prejudices that these people live. In order to promote opportunities for prisoners and initiatives to improve the services for their social and work inclusion, it is necessary to encourage strategies of integrated interventions to increase the efficiency and effectiveness of social services for disadvantaged social groups. The aim of this work, which involved 190 “free citizens”, is to introduce an explorative analysis on the importance of inclusion activities for the social reintegration of the marginalized. An intervention aimed at changing human behavior cannot be separated from the prior consideration of internal, subjective variables of the users; only a careful evaluation of these variables allows to prepare the proper tools to “manage” and, where possible, modify the stereotype towards the imprisoned and the possibility to use such activities as a means to promote inclusion and social reintegration (Garling et alii, 2003). This survey was carried out in a prison in the province of Syracuse (Sicily -Italy). Results show an overall positive level of satisfaction of the “sample audience” and a proper correspondence in the expectancies to those activities prisoners have finally performed for them.
2012
Tra i valori fondanti del nostro paese c’è al primo posto il lavoro. Sancito dalla Costituzione, tale valore è un diritto e un dovere di ogni cittadino, anche per coloro che sono sottoposti a misure restrittive della libertà personale. Al fine di favorire opportunità di lavoro per detenuti e di promuovere interventi per il miglioramento dei servizi per l’inclusione sociolavorativa, è necessario pensare a strategie integrate d’intervento con il territorio tali da poter migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi rivolti a fasce sociali svantaggiate. Attraverso questa intesa si vengono a creare le premesse perché i detenuti possano effettivamente essere recuperati. Ed è in questo scenario che s’inserisce la ricerca di seguito presentata, che ha visto coinvolti 190 "cittadini liberi", il cui obiettivo è stato principalmente quello, attraverso la somministrazione di un questionario chiuso, di esplorare la percezione che il territorio, anch’esso destinatario della rete locale di servizi che l’istituto penitenziario intrattiene, appunto, ha circa l’importanza delle attività trattamentali, ai fini del reinserimento sociale delle persone marginalizzate. Un intervento mirato alla modifica del comportamento umano non può prescindere dalla considerazione preventiva delle variabili interne, soggettive, dell’utenza; solo un’attenta valutazione delle stesse permette di approntare gli strumenti adatti per "gestire" e, ove possibile, modificare lo stereotipo nei confronti delle persone recluse e della possibilità di utilizzare le attività di questo genere come mezzo atto a favorirne l’inclusione e il reinserimento sociale (Garling et al., 2003).
Carcere; Territorio; Attività trattamentali; inclusione; reinserimento lavorativo; prison; social inclusion; integration
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