Il regionalismo italiano e il potenziale sviluppo di un compact fra le Regioni per modularne l’autonomia: asimmetria uti singuli o uti universi?

la realizzazione del regionalismo differenziato impegna da alcuni anni la politica e la stessa dottrina. Il percorso iniziato già nella XVII legislatura non è stato esente da opacità in ordine ai contenuti delle intese tra il Governo nazionale e le Regioni interessate. Negli anni i rapporti tra lo Stato e le Regioni hanno visto la centralità del giudizio costituzionale, in cui però le Regioni sono sole nel difendere la legittimità delle loro scelte normative. Deve ricono- scersi la possibilità del Parlamento di incidere sui contenuti dei trasferimenti alle Regioni. Il regionalismo differenziato esalta la forza economica, e quindi politica, di talune Regioni, ma se le materie e le conseguenti risorse da trasferire loro fossero per quantità particolarmente intense, si inciderebbe in maniera radicale sulla forma di Stato e ciò si porrebbe fuori dall’applicazione dell’art. 116 Cost.