Per realizzare il processo inclusivo a scuola è essenziale progettare un’azione didattica che si adatti ad ogni specifica necessità degli alunni. Con la legge n.104/92 vengono disciplinate le figure indicate a supportare nel contesto scolastico, gli alunni con disabilità, il docente di sostegno e l’assistente alla comunicazione. Il docente di sostegno è infatti chiamato ad attuare le migliori strategie didattiche e comunicative in sinergia con gli insegnanti curricolari, poiché una scuola veramente inclusiva non può e non deve demandare al docente di sostegno l’esclusiva gestione dell’alunno con disabilità. L’assistente all’autonomia e alla comunicazione non fa parte del corpo docente e viene assegnato all’allievo disabile mediante servizi esterni a cura degli Enti territoriali. L’assistente non svolge attività didattica, bensì fornisce attività di assistenza diretta finalizzata ad un’adeguata integrazione e partecipazione dell’alunno disabile nel contesto scolastico. Sebbene la normativa preveda una figura specializzata, con sordità o udente, che possa facilitare e favorire le interazioni tra l’allievo con disabilità uditiva, il corpo docente e il gruppo classe e l’accesso ai contenuti, tutto ciò rimane di fatto un’utopia legislativa poiché, dal 1992 ad oggi, l’inquadramento professionale è a carico degli enti locali, verificandosi in tal modo una reale difficoltà del territorio a rispondere adeguatamente alle sempre più crescenti richieste da parte delle famiglie. Gli enti territoriali dunque si sono avvalsi, per ottemperare alle richieste dei genitori, in numerosi casi, del supporto di cooperative sociali ed associazioni, con competenze in merito all’integrazione scolastica degli alunni sordi. In riferimento alla sordità, gli aspetti particolarmente critici attengono alla formazione dei docenti, al numero esiguo di insegnanti specializzati ed assistenti alla comunicazione. Il setting e le strategie apprenditive andrebbero progettati con il fine precipuo di abbattere le barriere comunicative.Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione si rivelano, a tal fine, una risorsa preziosa per guidare le scelte didattiche del corpo docente verso strategie che valorizzino l’apprendimento visivo e la costante presenza dello studente con disabilità uditiva in classe.

Alcune metodologie didattiche per promuovere l’inclusione scolastica. Quale rapporto tra docenti contitolari e personale ASACOM nei casi di sordità

Valentina Perciavalle
2021-01-01

Abstract

Per realizzare il processo inclusivo a scuola è essenziale progettare un’azione didattica che si adatti ad ogni specifica necessità degli alunni. Con la legge n.104/92 vengono disciplinate le figure indicate a supportare nel contesto scolastico, gli alunni con disabilità, il docente di sostegno e l’assistente alla comunicazione. Il docente di sostegno è infatti chiamato ad attuare le migliori strategie didattiche e comunicative in sinergia con gli insegnanti curricolari, poiché una scuola veramente inclusiva non può e non deve demandare al docente di sostegno l’esclusiva gestione dell’alunno con disabilità. L’assistente all’autonomia e alla comunicazione non fa parte del corpo docente e viene assegnato all’allievo disabile mediante servizi esterni a cura degli Enti territoriali. L’assistente non svolge attività didattica, bensì fornisce attività di assistenza diretta finalizzata ad un’adeguata integrazione e partecipazione dell’alunno disabile nel contesto scolastico. Sebbene la normativa preveda una figura specializzata, con sordità o udente, che possa facilitare e favorire le interazioni tra l’allievo con disabilità uditiva, il corpo docente e il gruppo classe e l’accesso ai contenuti, tutto ciò rimane di fatto un’utopia legislativa poiché, dal 1992 ad oggi, l’inquadramento professionale è a carico degli enti locali, verificandosi in tal modo una reale difficoltà del territorio a rispondere adeguatamente alle sempre più crescenti richieste da parte delle famiglie. Gli enti territoriali dunque si sono avvalsi, per ottemperare alle richieste dei genitori, in numerosi casi, del supporto di cooperative sociali ed associazioni, con competenze in merito all’integrazione scolastica degli alunni sordi. In riferimento alla sordità, gli aspetti particolarmente critici attengono alla formazione dei docenti, al numero esiguo di insegnanti specializzati ed assistenti alla comunicazione. Il setting e le strategie apprenditive andrebbero progettati con il fine precipuo di abbattere le barriere comunicative.Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione si rivelano, a tal fine, una risorsa preziosa per guidare le scelte didattiche del corpo docente verso strategie che valorizzino l’apprendimento visivo e la costante presenza dello studente con disabilità uditiva in classe.
2021
Integrazione, Disabilità, Sordità, Scuola, Educazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/586811
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