Al cinema e nelle serie televisive succede, di frequente, che una regina sia chiamata a interpretare una regina – Greta Garbo, Marlene Dietrich, Katherine Hepburn, Bette Davis, Romy Schneider, Vanessa Redgrave, Judi Dench, Cate Blanchett, Helen Mirren, Olivia Colman solo per citare le più clamorose. E che un siffatto amalgama di royal personae torni a manifestarsi nel tempo, disseminando nel firmamento audiovisivo crossmediale preziosi percorsi fotogenici di queenliness. L’eccesso ontologico legato al divismo confluisce nella rappresentazione già di per sé problematica del corpo regale, costretto a esibire la sua natura irrisolvibile di monstrum: metà persona, metà Maestà – corpo politico, mistico, sempiterno, immateriale. La doppiezza riguarda, pertanto: 1) il personaggio messo in scena (intimamente lacerato nella dicotomia, di stampo melodrammatico, tra ruolo pubblico e vita privata, corona ed essere umano); 2) l’immaginario che rimanda direttamente alla persona storica (la quale, a sua volta, ha interpretato un ruolo preciso sul palcoscenico della realtà); 3) la star coinvolta. Il saggio intende scandagliare questo sofisticato teorema di corpi coalescenti in competizione, partendo da alcuni casi contemporanei afferenti al territorio del royal biopic.

I due corpi della regina: donna, corona (e diva)

busni s.
2023-01-01

Abstract

Al cinema e nelle serie televisive succede, di frequente, che una regina sia chiamata a interpretare una regina – Greta Garbo, Marlene Dietrich, Katherine Hepburn, Bette Davis, Romy Schneider, Vanessa Redgrave, Judi Dench, Cate Blanchett, Helen Mirren, Olivia Colman solo per citare le più clamorose. E che un siffatto amalgama di royal personae torni a manifestarsi nel tempo, disseminando nel firmamento audiovisivo crossmediale preziosi percorsi fotogenici di queenliness. L’eccesso ontologico legato al divismo confluisce nella rappresentazione già di per sé problematica del corpo regale, costretto a esibire la sua natura irrisolvibile di monstrum: metà persona, metà Maestà – corpo politico, mistico, sempiterno, immateriale. La doppiezza riguarda, pertanto: 1) il personaggio messo in scena (intimamente lacerato nella dicotomia, di stampo melodrammatico, tra ruolo pubblico e vita privata, corona ed essere umano); 2) l’immaginario che rimanda direttamente alla persona storica (la quale, a sua volta, ha interpretato un ruolo preciso sul palcoscenico della realtà); 3) la star coinvolta. Il saggio intende scandagliare questo sofisticato teorema di corpi coalescenti in competizione, partendo da alcuni casi contemporanei afferenti al territorio del royal biopic.
2023
Royal Biopic, Screen Queen, Cinema classico, Serie Tv, Corpo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/586932
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