All’interno della variegata tradizione del portrait littéraire Natalia Ginzburg si colloca in una posizione eccentrica perché pur riprendendo le convenzioni del genere, nei vari testi saggistici come pure in parte in quelli narrativi, imprime la propria marca autoriale, insistendo spesso sugli stessi tratti fisici, caratteriali, ma soprattutto gestuali. Nell’illuminare sempre i medesimi dettagli della fisionomia dei soggetti ritratti, in realtà, la scrittrice svela una sua personalissima visione antropologica, che emerge con coerenza nelle pagine composte quasi sempre in omaggio a una relazione di amicizia, in memoria di persone care che non ci sono più. Nel presente saggio si intende mettere a fuoco gli stilemi e le costanti tematiche che emergono nei saggi e negli articoli pubblicati su quotidiani e riviste.
Il passo e la voce. Natalia Ginzburg e l’arte del ritratto
Rizzarelli
2023-01-01
Abstract
All’interno della variegata tradizione del portrait littéraire Natalia Ginzburg si colloca in una posizione eccentrica perché pur riprendendo le convenzioni del genere, nei vari testi saggistici come pure in parte in quelli narrativi, imprime la propria marca autoriale, insistendo spesso sugli stessi tratti fisici, caratteriali, ma soprattutto gestuali. Nell’illuminare sempre i medesimi dettagli della fisionomia dei soggetti ritratti, in realtà, la scrittrice svela una sua personalissima visione antropologica, che emerge con coerenza nelle pagine composte quasi sempre in omaggio a una relazione di amicizia, in memoria di persone care che non ci sono più. Nel presente saggio si intende mettere a fuoco gli stilemi e le costanti tematiche che emergono nei saggi e negli articoli pubblicati su quotidiani e riviste.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.