Il presente contributo esplorerà il processo di riflessione metalinguistica e di codifica di una grammatica nella comunità dei sordi italiani e la transizione da lingua privata usata in un contesto informale-familiare ad una lingua pubblica. Basandosi su prospettive etnografiche (Hymes, 1974; Bybee, 2006; Hopper, 1987), e sugli studi sugli atteggiamenti linguistici (McKenzie, 2010; Dragojevic et al., 2021), vengono analizzati il cambiamento in correlazione all’emergere della consapevolezza linguistica e gli atteggiamenti di purismo e di difesa identitaria, in relazione alla maggioranza udente. In quest’ottica, le norme si sviluppano come veri e propri strumenti culturali legittimati dalla comunità (Slobin, 2013) e spesso in opposizione alla visione che la maggioranza ha della lingua dei segni. Se da una parte, la comunità sorda riflette sulla lingua e avanza proposte di norma, dall’altra persone udenti al di fuori della comunità, creano occasioni di apprendimento della LIS sui social, pur non avendo nessun rapporto con la comunità sorda. Obiettivo è descrivere alcuni fenomeni di una lingua prima stigmatizzata che diventa pubblica, mettendo a confronto due prospettive sulla norma con lo scopo di evidenziarne le relative specificità.
Lo sviluppo della norma nella lingua dei segni italiana (LIS)
Zuccala Amir
Conceptualization
;Fontana SabinaMethodology
2024-01-01
Abstract
Il presente contributo esplorerà il processo di riflessione metalinguistica e di codifica di una grammatica nella comunità dei sordi italiani e la transizione da lingua privata usata in un contesto informale-familiare ad una lingua pubblica. Basandosi su prospettive etnografiche (Hymes, 1974; Bybee, 2006; Hopper, 1987), e sugli studi sugli atteggiamenti linguistici (McKenzie, 2010; Dragojevic et al., 2021), vengono analizzati il cambiamento in correlazione all’emergere della consapevolezza linguistica e gli atteggiamenti di purismo e di difesa identitaria, in relazione alla maggioranza udente. In quest’ottica, le norme si sviluppano come veri e propri strumenti culturali legittimati dalla comunità (Slobin, 2013) e spesso in opposizione alla visione che la maggioranza ha della lingua dei segni. Se da una parte, la comunità sorda riflette sulla lingua e avanza proposte di norma, dall’altra persone udenti al di fuori della comunità, creano occasioni di apprendimento della LIS sui social, pur non avendo nessun rapporto con la comunità sorda. Obiettivo è descrivere alcuni fenomeni di una lingua prima stigmatizzata che diventa pubblica, mettendo a confronto due prospettive sulla norma con lo scopo di evidenziarne le relative specificità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.