L’articolo si propone di analizzare la novella XIII 9 de Le Piacevoli notti di Straparola, rielaborazione del mito di Ermafrodito. Se la novellistica delle prime decadi del Cinquecento si mostra ancora riluttante a recuperare il discorso mitologico, probabilmente per una più stretta osservanza del modello decameroniano, dalla metà del secolo il genere mostra una maggiore disponibilità, soprattutto nei confronti delle narrazioni delle Metamorfosi di Ovidio. Nella novella in esame, tuttavia, la possibilità della transizione dal femminile al maschile è dapprima declinata in chiave drammatica e quindi risolta con una chiosa comica a sfondo erotico; il mito, tuttavia, mantiene intatto il primigenio discorso sulla necessità di assecondare il dinamismo e la mutevolezza come parte integrante della natura umana e delle norme sociali, inoltre si coniuga con una riflessione sul genere letterario della fiaba.
Il mito di Ermafrodito ne «Le piacevoli notti» di Straparola
amaduri
2024-01-01
Abstract
L’articolo si propone di analizzare la novella XIII 9 de Le Piacevoli notti di Straparola, rielaborazione del mito di Ermafrodito. Se la novellistica delle prime decadi del Cinquecento si mostra ancora riluttante a recuperare il discorso mitologico, probabilmente per una più stretta osservanza del modello decameroniano, dalla metà del secolo il genere mostra una maggiore disponibilità, soprattutto nei confronti delle narrazioni delle Metamorfosi di Ovidio. Nella novella in esame, tuttavia, la possibilità della transizione dal femminile al maschile è dapprima declinata in chiave drammatica e quindi risolta con una chiosa comica a sfondo erotico; il mito, tuttavia, mantiene intatto il primigenio discorso sulla necessità di assecondare il dinamismo e la mutevolezza come parte integrante della natura umana e delle norme sociali, inoltre si coniuga con una riflessione sul genere letterario della fiaba.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.