During the reign of Septimius Severus, the fame of the physician Galen of Pergamum (c. 129-216 AD) had by then spread far beyond the borders of Rome, as confirmed by the fact that the famous imperial archiater found himself compelled, in some very particular cases, to provide, in spite of himself, even consultations by correspondence. The analysis of some passages of the De locis affectis and the Pro puero epileptico consilium shows on the one hand how with Galen the ἰατρικὴ τέχνη could become accessible – at least in its essential contents – even to a heterogeneous public of intellectuals lacking specific medical skills and yet interested in scientific “high popularisation”, aimed at the treatment of diseases suffered by patients both in adulthood and in “paediatric age”, and for another how among these potential high-ranking recipients of valuable “advice” (ὑποθῆκαι) on the correct treatment of a serious disease such as epilepsy in childhood could even be the emperor Septimius Severus, whose son and successor Caracalla from a young age would have been affected by “mysterious” and incurable diseases.

Durante il regno di Settimio Severo la fama del medico Galeno di Pergamo (129-216 d.C. ca.) si era ormai estesa ben al di là dei confini di Roma, come conferma il fatto che il celebre archiatra imperiale si trovasse costretto, in alcuni casi molto particolari, a fornire, suo malgrado, persino consulti per corrispondenza. L’analisi di alcuni passi del De locis affectis e del Pro puero epileptico consilium mostra per un verso come con Galeno la ἰατρικὴ τέχνη potesse diventare accessibile – almeno nei suoi contenuti essenziali – anche a un pubblico eterogeneo di intellettuali privi di specifiche competenze mediche eppure interessati all’“alta divulgazione” scientifica, finalizzata alla cura di patologie sofferte da pazienti sia in età adulta sia in “età pediatrica”, e per un altro come tra questi potenziali destinatari altolocati di preziosi “consigli” (ὑποθῆκαι) sul corretto trattamento di una grave malattia come l’epilessia in età infantile potesse esservi persino l’imperatore Settimio Severo, il cui figlio e successore Caracalla fin da giovane sarebbe stato affetto da mali “misteriosi” e incurabili.

Istruzione e accesso alle cure mediche nell’età di Settimio Severo: potenzialità e limiti del consulto epistolare

Gaetano Arena
2023-01-01

Abstract

During the reign of Septimius Severus, the fame of the physician Galen of Pergamum (c. 129-216 AD) had by then spread far beyond the borders of Rome, as confirmed by the fact that the famous imperial archiater found himself compelled, in some very particular cases, to provide, in spite of himself, even consultations by correspondence. The analysis of some passages of the De locis affectis and the Pro puero epileptico consilium shows on the one hand how with Galen the ἰατρικὴ τέχνη could become accessible – at least in its essential contents – even to a heterogeneous public of intellectuals lacking specific medical skills and yet interested in scientific “high popularisation”, aimed at the treatment of diseases suffered by patients both in adulthood and in “paediatric age”, and for another how among these potential high-ranking recipients of valuable “advice” (ὑποθῆκαι) on the correct treatment of a serious disease such as epilepsy in childhood could even be the emperor Septimius Severus, whose son and successor Caracalla from a young age would have been affected by “mysterious” and incurable diseases.
2023
Durante il regno di Settimio Severo la fama del medico Galeno di Pergamo (129-216 d.C. ca.) si era ormai estesa ben al di là dei confini di Roma, come conferma il fatto che il celebre archiatra imperiale si trovasse costretto, in alcuni casi molto particolari, a fornire, suo malgrado, persino consulti per corrispondenza. L’analisi di alcuni passi del De locis affectis e del Pro puero epileptico consilium mostra per un verso come con Galeno la ἰατρικὴ τέχνη potesse diventare accessibile – almeno nei suoi contenuti essenziali – anche a un pubblico eterogeneo di intellettuali privi di specifiche competenze mediche eppure interessati all’“alta divulgazione” scientifica, finalizzata alla cura di patologie sofferte da pazienti sia in età adulta sia in “età pediatrica”, e per un altro come tra questi potenziali destinatari altolocati di preziosi “consigli” (ὑποθῆκαι) sul corretto trattamento di una grave malattia come l’epilessia in età infantile potesse esservi persino l’imperatore Settimio Severo, il cui figlio e successore Caracalla fin da giovane sarebbe stato affetto da mali “misteriosi” e incurabili.
Severan dynasty, therapy, epilepsy, society, culture
dinastia severiana, terapia, epilessia, società, cultura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/605169
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