La vicenda dell’intercessione di Papa Leone XIII con il Negus d’Etiopia, Menelik II, per la liberazione dei prigionieri caduti ad Adua nel 1896 diventa occasione per una riflessione sul contributo della diplomazia vaticana, e del magistero papale in particolare, nel contesto della nascita del diritto internazionale come scienza autonoma. Lo sguardo al pontificato di Leone XIII, pontefice a cavallo tra la Restaurazione e la modernità, alla sua complessa personalità, si estende anche alla situazione peculiare del Regno d’Italia di fine ottocento, impegnato. Sul fronte interno si deve gestire lo strappo con la Chiesa cattolica e, su quello esterno, invece, regolamentare l’inizio incerto dell’esperienza coloniale. In questo quadro storico, in cui si mescolano aspirazioni, delusioni, timori, conflitti, incomprensioni e speranze della giovane Italia unita si erge la figura di papa Pecci, il cui contrubuto alla causa ecumenica e a quella della pace tra i popoli è trasversalmente riconosciuto anche dai suoi avversari politici. Il piccolo cameo che lo vede protagonista dell’intercessione all’imperatore d’Etiopia per la liberazione dei prigionieri italiani, sconfitti ad Adua, in nome della sua autorità morale, come padre dei Cristiani, consente di valutare il contributo positivo dell’attività diplomatica della Santa Sede, così come dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa di cui il pontificato leonino è stato propulsore, nel dialogo tra le Nazioni a cavallo tra il XIX e l XX secolo

he story of the intercession of Pope Leo XIII with the Negus of Ethiopia, Menelik II, for the liberation of the prisoners who fell in Adua in 1896 becomes an opportunity for a reflection on the contribution of Vatican diplomacy, and of the papal magisterium in particular, in context of the birth of international law as an autonomous science. The look at the pontificate of Leo XIII, a pontiff between the Restoration and modernity, at his complex personality, also extends to the peculiar situation of the busy Kingdom of Italy at the end of the nineteenth century. On the internal front, the rift with the Catholic Church must be managed and, on the external front, the uncertain beginning of the colonial experience must be regulated. In this historical framework in which aspirations, disappointments, fears, conflicts, misunderstandings and hopes of the young united Italy are mixed, the figure of Pope Pecci stands out, whose contribution to the ecumenical cause and that of peace between peoples is also transversally recognized by his political opponents. The small cameo that sees him as the protagonist of the intercession to the emperor of Ethiopia for the freedom of the Italian prisoners, defeated in Adua, in the name only of his moral, as the father of Christians, is reason to evaluate the positive contribution of the diplomatic activity of the Saint Seat, as well as of the principles of the Social Doctrine of the Church of which the Leonine pontificate was the driving force, in the dialogue between the Nations between the 19th and 20th centuries

Leone XIII, ‘sovrano senza regno’, nell’Italia alle prese con l’esperienza coloniale, e l’esercizio dell’attività diplomatica della Santa Sede nella costruzione del diritto internazionale. Un piccolo cameo conclusivo sulla vicenda di Menelik II e i prigionieri italiani in Etiopia nel 1896*

Cristiana Maria Pettinato
2024-01-01

Abstract

he story of the intercession of Pope Leo XIII with the Negus of Ethiopia, Menelik II, for the liberation of the prisoners who fell in Adua in 1896 becomes an opportunity for a reflection on the contribution of Vatican diplomacy, and of the papal magisterium in particular, in context of the birth of international law as an autonomous science. The look at the pontificate of Leo XIII, a pontiff between the Restoration and modernity, at his complex personality, also extends to the peculiar situation of the busy Kingdom of Italy at the end of the nineteenth century. On the internal front, the rift with the Catholic Church must be managed and, on the external front, the uncertain beginning of the colonial experience must be regulated. In this historical framework in which aspirations, disappointments, fears, conflicts, misunderstandings and hopes of the young united Italy are mixed, the figure of Pope Pecci stands out, whose contribution to the ecumenical cause and that of peace between peoples is also transversally recognized by his political opponents. The small cameo that sees him as the protagonist of the intercession to the emperor of Ethiopia for the freedom of the Italian prisoners, defeated in Adua, in the name only of his moral, as the father of Christians, is reason to evaluate the positive contribution of the diplomatic activity of the Saint Seat, as well as of the principles of the Social Doctrine of the Church of which the Leonine pontificate was the driving force, in the dialogue between the Nations between the 19th and 20th centuries
2024
La vicenda dell’intercessione di Papa Leone XIII con il Negus d’Etiopia, Menelik II, per la liberazione dei prigionieri caduti ad Adua nel 1896 diventa occasione per una riflessione sul contributo della diplomazia vaticana, e del magistero papale in particolare, nel contesto della nascita del diritto internazionale come scienza autonoma. Lo sguardo al pontificato di Leone XIII, pontefice a cavallo tra la Restaurazione e la modernità, alla sua complessa personalità, si estende anche alla situazione peculiare del Regno d’Italia di fine ottocento, impegnato. Sul fronte interno si deve gestire lo strappo con la Chiesa cattolica e, su quello esterno, invece, regolamentare l’inizio incerto dell’esperienza coloniale. In questo quadro storico, in cui si mescolano aspirazioni, delusioni, timori, conflitti, incomprensioni e speranze della giovane Italia unita si erge la figura di papa Pecci, il cui contrubuto alla causa ecumenica e a quella della pace tra i popoli è trasversalmente riconosciuto anche dai suoi avversari politici. Il piccolo cameo che lo vede protagonista dell’intercessione all’imperatore d’Etiopia per la liberazione dei prigionieri italiani, sconfitti ad Adua, in nome della sua autorità morale, come padre dei Cristiani, consente di valutare il contributo positivo dell’attività diplomatica della Santa Sede, così come dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa di cui il pontificato leonino è stato propulsore, nel dialogo tra le Nazioni a cavallo tra il XIX e l XX secolo
birth of modern international law - diplomacy - Roman question - the diplomatic activity of Leo XIII - colonialism - Roman question - the historical perspective of Church-world relations as the foundation of inetr gentes law- Social Doctrine of Catholic Church
nascita diritto internazionale moderno-diplomazia - questione romana- l’attività diplomatica di Leone XIII- colonialismo-questione romana-la prospettiva storica delle relazioni Chiesa -mondo come fondamento del diritto inetr gentes-Dottrina sociale della Chies
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/635329
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