The war between Russia and Ukraine raises numerous questions about the causes that provoked it, respect for human rights before and during war operations, on the implications that the armed conflict will have in the Eurasian geopolitical order. Among the profiles that deserve in-depth study is that pertaining to the regulation of the phenomenon of religious, taken as a pivot of the cultural identity of the countries involved. The purpose of this contribution is to evaluate through the lens of law the measures limiting of religious freedom and its exercise, which have been carried out in Crimea, a nerve center of the conquest. In the analysis a central role is played by the judgment of the Grand Chamber of the Court of Strasbourg on June 25, 2024, which found a violation of Article 9 of the EDU Convention by the Russian Federation against Ukraine, its citizens and confessional institutions in the period following the annexation of the Crimean Peninsula.

La guerra tra Russia e Ucraina pone numerosi interrogativi sulle cause che l’hanno provocata, sul rispetto dei diritti umani prima e durante le operazioni belliche, sui risvolti che il conflitto armato avrà nell’assetto geopolitico eurasiatico. Tra i profili che meritano un approfondimento vi è quello attinente alla disciplina del fenomeno religioso, assunto a perno dell’identità culturale dei Paesi coinvolti. Scopo del presente contributo è valutare con la lente del diritto le misure limitative della libertà religiosa e del suo esercizio, che sono state portate avanti in Crimea, snodo nevralgico della conquista da parte della Russia. Nell’analisi un ruolo centrale è rivestito dalla sentenza della Grande Camera della Corte di Strasburgo del 25 giugno 2024, che ha accertato la violazione dell’art. 9 della Convenzione EDU da parte della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina, dei suoi cittadini e delle istituzioni confessionali nel periodo successivo all’annessione della penisola crimeana.

L’occupazione della Crimea e i profili della libertà religiosa: riflessioni a partire dalla sentenza della Grande Camera nella causa Ucraina c. Russia

Miccichè, Andrea
2024-01-01

Abstract

The war between Russia and Ukraine raises numerous questions about the causes that provoked it, respect for human rights before and during war operations, on the implications that the armed conflict will have in the Eurasian geopolitical order. Among the profiles that deserve in-depth study is that pertaining to the regulation of the phenomenon of religious, taken as a pivot of the cultural identity of the countries involved. The purpose of this contribution is to evaluate through the lens of law the measures limiting of religious freedom and its exercise, which have been carried out in Crimea, a nerve center of the conquest. In the analysis a central role is played by the judgment of the Grand Chamber of the Court of Strasbourg on June 25, 2024, which found a violation of Article 9 of the EDU Convention by the Russian Federation against Ukraine, its citizens and confessional institutions in the period following the annexation of the Crimean Peninsula.
2024
La guerra tra Russia e Ucraina pone numerosi interrogativi sulle cause che l’hanno provocata, sul rispetto dei diritti umani prima e durante le operazioni belliche, sui risvolti che il conflitto armato avrà nell’assetto geopolitico eurasiatico. Tra i profili che meritano un approfondimento vi è quello attinente alla disciplina del fenomeno religioso, assunto a perno dell’identità culturale dei Paesi coinvolti. Scopo del presente contributo è valutare con la lente del diritto le misure limitative della libertà religiosa e del suo esercizio, che sono state portate avanti in Crimea, snodo nevralgico della conquista da parte della Russia. Nell’analisi un ruolo centrale è rivestito dalla sentenza della Grande Camera della Corte di Strasburgo del 25 giugno 2024, che ha accertato la violazione dell’art. 9 della Convenzione EDU da parte della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina, dei suoi cittadini e delle istituzioni confessionali nel periodo successivo all’annessione della penisola crimeana.
Russo-Ukrainian conflict, Crimea, ECtHR, religious freedom, European Convention on Human Rights
Conflitto russo-ucraino, Crimea, Corte di Strasburgo, libertà religiosa, Convenzione Europea dei Diritti Umani
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/636809
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