Il contributo è volto all'analisi critico-testuale di Firmico Materno, De errore 7,3 («Is [scil. lacus] erat profundis voraginibus immersus»), in cui si descrivono in un'ottica evemeristica, le fasi finali del rapimento di Proserpina da parte di Plutone presso il lago di Pergusa. Si discute se si debba mantenere nel testo la lezione 'immersus' tràdita dall'unico testimone dell'opera (Vat. Palat. Lat. 165, X sec.) o se sia preferibile accogliere la correzione 'immensus' di J. F. Gronovius.

Firmico Materno, De errore 7,3

PETRINGA, MARIA ROSARIA
2006-01-01

Abstract

Il contributo è volto all'analisi critico-testuale di Firmico Materno, De errore 7,3 («Is [scil. lacus] erat profundis voraginibus immersus»), in cui si descrivono in un'ottica evemeristica, le fasi finali del rapimento di Proserpina da parte di Plutone presso il lago di Pergusa. Si discute se si debba mantenere nel testo la lezione 'immersus' tràdita dall'unico testimone dell'opera (Vat. Palat. Lat. 165, X sec.) o se sia preferibile accogliere la correzione 'immensus' di J. F. Gronovius.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/6402
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