L’ippopotamo del Delta nilotico: una specie “a rischio” nella Tarda Antichità?

Through an in-depth analysis of evidence (mainly literary, but also numismatic and iconographic) concerning the habits of the Nile hippopotamus (Hippopotamus amphibius, L. 1758) and the capture of specimens for spectacles, the essay aims to verify whether it is possible to establish a cause-and-effect link between venationes and the risk of extinction (§ 1), to identify any actual confirmation of the progressive disappearance of the animal in the Egyptian area as early as Late Antiquity (§ 2) and to understand whether or not the Romans can really be considered the only ones “responsible” for this serious damage to the ancient ecosystem (§ 3).

Attraverso l’analisi approfondita delle testimonianze (letterarie soprattutto, ma anche numismatiche e iconografiche) concernenti le abitudini dell’ippotamo del Nilo (Hippopotamus amphibius, L. 1758) e la cattura di esemplari da destinare agli spettacoli il saggio si propone di verificare se sia possibile stabilire un nesso di causa-effetto tra venationes e rischio d’estinzione (§ 1), di individuare eventuali conferme effettive della progressiva scomparsa dell’animale in area egiziana già in età tardoantica (§ 2) e di comprendere se i Romani possano davvero essere considerati o meno gli unici “responsabili” di questo grave danno all’ecosistema antico (§ 3).