Sommario: L’esigenza di difendere i dominî veneziani dello Stato da mar nel Mediterraneo orientale si tradusse non solo in una serie di trattati di pace che la Repubblica stipulò coi sultani turchi nei decenni antecedenti la caduta di Costantinopoli (29 maggio 1453), ma anche in un trattato di pace concluso pochi mesi dopo il trionfo di Mehmed II che aveva segnato la fine dell’impero bizantino. I patti di Venezia con i Turchi rientravano in una categoria di accordi – foedera cum infidelibus – che la tradizione giuridica del ius commune e la politica pontificia avevano inquadrato come potenzialmente illeciti e illegittimi quando andassero a danno di altri membri della societas christiana. Il saggio analizza questi temi alla luce delle dottrine dei giuristi sui patti con gli infedeli, e attraverso lo specchio dei discorsi e degli scritti di Enea Silvio Piccolomini / Pio II, che fu protagonista, testimone e interprete di eccezione di queste vicende. INDICE: Sommario: 1. Introduzione. I trattati di pace di Venezia coi Turchi nel quadro del problema canonico dei patti con gli infideles. – Parte prima: le premesse canoniche: 2. Il tema dell’impium foedus nelle lettere di papa Giovanni VIII. – 3. Proibizione degli impia foedera e divieto di commercio con gli infedeli. – 4. La detestabilis amicitia di Federico II di Svevia coi Saraceni. – 5. Occasionalmente la Sede Apostolica approva i patti con gli infedeli. – 6. Il problema dell’impium foedus nella dottrina canonistica classica. – Parte seconda: i patti di Venezia coi Turchi prima e dopo la caduta di Costantinopoli: 7. Patti di Venezia coi Turchi: dal 1419 al 1451. – 8. Dopo la caduta di Costantinopoli. Il patto di pace del 1454 tra Venezia e Mehmed II. – 9. Quale reazione delle nazioni cristiane? Le orazioni di Enea Silvio Piccolomini alle Diete imperiali del 1454. – 10. Venezia e i Turchi nei Commentarii di Pio II. La Dieta di Mantova (1459). – 11. Pio II ricorda il turpe foedus dei Veneziani coi Turchi. – 12. Nella Dieta di Mantova Pio II perde la pazienza con gli oratori veneziani. E altre invettive contro Venezia. – 13. Epilogo. “Nunc pro fide pugnare fas est”. I Veneziani rimangono necessari cooperatori nella crociata progettata dal pontefice. Ma Pio II muore ad Ancona il 14 agosto 1464. – 14. Per concludere. Il foedus cum infidelibus: un problema permanente.

Il patto con gli infedeli: un impium foedus? Venezia, i Turchi ed Enea Silvio Piccolomini / Pio II prima e dopo la caduta di Costantinopoli

Condorelli O
2024-01-01

Abstract

Sommario: L’esigenza di difendere i dominî veneziani dello Stato da mar nel Mediterraneo orientale si tradusse non solo in una serie di trattati di pace che la Repubblica stipulò coi sultani turchi nei decenni antecedenti la caduta di Costantinopoli (29 maggio 1453), ma anche in un trattato di pace concluso pochi mesi dopo il trionfo di Mehmed II che aveva segnato la fine dell’impero bizantino. I patti di Venezia con i Turchi rientravano in una categoria di accordi – foedera cum infidelibus – che la tradizione giuridica del ius commune e la politica pontificia avevano inquadrato come potenzialmente illeciti e illegittimi quando andassero a danno di altri membri della societas christiana. Il saggio analizza questi temi alla luce delle dottrine dei giuristi sui patti con gli infedeli, e attraverso lo specchio dei discorsi e degli scritti di Enea Silvio Piccolomini / Pio II, che fu protagonista, testimone e interprete di eccezione di queste vicende. INDICE: Sommario: 1. Introduzione. I trattati di pace di Venezia coi Turchi nel quadro del problema canonico dei patti con gli infideles. – Parte prima: le premesse canoniche: 2. Il tema dell’impium foedus nelle lettere di papa Giovanni VIII. – 3. Proibizione degli impia foedera e divieto di commercio con gli infedeli. – 4. La detestabilis amicitia di Federico II di Svevia coi Saraceni. – 5. Occasionalmente la Sede Apostolica approva i patti con gli infedeli. – 6. Il problema dell’impium foedus nella dottrina canonistica classica. – Parte seconda: i patti di Venezia coi Turchi prima e dopo la caduta di Costantinopoli: 7. Patti di Venezia coi Turchi: dal 1419 al 1451. – 8. Dopo la caduta di Costantinopoli. Il patto di pace del 1454 tra Venezia e Mehmed II. – 9. Quale reazione delle nazioni cristiane? Le orazioni di Enea Silvio Piccolomini alle Diete imperiali del 1454. – 10. Venezia e i Turchi nei Commentarii di Pio II. La Dieta di Mantova (1459). – 11. Pio II ricorda il turpe foedus dei Veneziani coi Turchi. – 12. Nella Dieta di Mantova Pio II perde la pazienza con gli oratori veneziani. E altre invettive contro Venezia. – 13. Epilogo. “Nunc pro fide pugnare fas est”. I Veneziani rimangono necessari cooperatori nella crociata progettata dal pontefice. Ma Pio II muore ad Ancona il 14 agosto 1464. – 14. Per concludere. Il foedus cum infidelibus: un problema permanente.
2024
Summary: The need to defend the Venetian dominions of the Stato da mar in the eastern Mediterranean resulted not only in a series of peace treaties that the Republic stipulated with the Turkish sultans in the decades leading up to the fall of Constantinople (29 May 1453), but also in a peace treaty concluded a few months after the triumph of Mehmed II, that marked the end of the Byzantine Empire. Venice’s pacts with the Turks fell into a category of agreements – foedera cum infidelibus – that the legal tradition of the ius commune and papal policy had framed as potentially illicit and illegitimate when they were to the detriment of other members of the societas christiana. The essay analyses these issues in the light of the jurists’ doctrines on pacts with infidels, and through the mirror of the speeches and writings of Aeneas Silvius Piccolomini / Pius II, who was an exceptional protagonist, witness and interpreter of these events.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/649350
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