Il contributo ha per oggetto l’architettura e la decorazione pittorica della chiesa di San Nicola a Castiglione di Sicilia, edificio di indubbia origine medievale e di presunta fondazione benedettina sito nei pressi del fiume Alcantara (Sicilia orientale). Attraverso un riesame delle fonti erudite e d’archivio si offre una ricostruzione delle vicende storiche e conservative del monumento, gettando luce sui plurimi restauri del secolo scorso. La lettura morfologica della fabbrica e del suo assetto planivolumetrico permette di inquadrarla nel panorama storico-architettonico della Sicilia del XII-XIII secolo, nel quale l’opzione della navata unica absidata con facciata a capanna divenne modello alquanto diffuso, specie nei contesti suburbani. L’interferenza tra componenti orientali e occidentali che emerge all’analisi iconografica e stilistica dei dipinti superstiti segnala la partecipazione dell’apparato decorativo ad un vasto raggio di esperienze mediterranee che implica relazioni, dirette o mediate, con esempi pittorici attestati in Italia meridionale tra Due e Trecento. Le proposte di inquadramento cronologico e culturale tengono conto dello specifico contesto storico, topografico e viario, con particolare riferimento al ruolo potenzialmente svolto dagli ordini militari di Terrasanta in tali dinamiche di circolazione artistica.

La decorazione pittorica e il suo contesto, in T. Bella, G. Arcidiacono, Prope flumen cui nomen Cantara. La chiesa medievale di San Nicola a Castiglione di Sicilia

Arcidiacono Giulia
2024-01-01

Abstract

Il contributo ha per oggetto l’architettura e la decorazione pittorica della chiesa di San Nicola a Castiglione di Sicilia, edificio di indubbia origine medievale e di presunta fondazione benedettina sito nei pressi del fiume Alcantara (Sicilia orientale). Attraverso un riesame delle fonti erudite e d’archivio si offre una ricostruzione delle vicende storiche e conservative del monumento, gettando luce sui plurimi restauri del secolo scorso. La lettura morfologica della fabbrica e del suo assetto planivolumetrico permette di inquadrarla nel panorama storico-architettonico della Sicilia del XII-XIII secolo, nel quale l’opzione della navata unica absidata con facciata a capanna divenne modello alquanto diffuso, specie nei contesti suburbani. L’interferenza tra componenti orientali e occidentali che emerge all’analisi iconografica e stilistica dei dipinti superstiti segnala la partecipazione dell’apparato decorativo ad un vasto raggio di esperienze mediterranee che implica relazioni, dirette o mediate, con esempi pittorici attestati in Italia meridionale tra Due e Trecento. Le proposte di inquadramento cronologico e culturale tengono conto dello specifico contesto storico, topografico e viario, con particolare riferimento al ruolo potenzialmente svolto dagli ordini militari di Terrasanta in tali dinamiche di circolazione artistica.
2024
Sicilia, Medioevo, Architettura, Pittura murale; Restauri; Scambi mediterranei
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