La protezione reciproca degli investimenti esteri rappresenta un tema di grande rilevanza nell'ambito del diritto internazionale e dell'Unione europea. L'adozione di una rete complessa di accordi bilaterali sugli investimenti (Bilateral Investment Treaties, BITs) da parte dell'Unione europea riflette la necessità di garantire certezza giuridica ed efficace tutela agli investitori in un contesto globale sempre più interconnesso. Il quadro normativo europeo pone una sfida di coordinamento tra le competenze attribuite all'Unione in materia di investimenti, consolidate dal Trattato di Lisbona, e il ruolo "residuo" degli Stati membri, che mantengono competenze nelle aree non coperte dagli accordi UE. Questo dualismo solleva questioni relative alla compatibilità dei BITs preesistenti degli Stati membri con il diritto dell'Unione e al bilanciamento tra autonomia degli Stati e uniformità delle regole. L'articolo analizza il contributo dell'Unione europea alla costruzione di un regime coerente per la protezione degli investimenti e il delicato equilibrio tra le dimensioni europea e nazionale nell'attuazione e nella gestione di tali accordi.
La protezione reciproca degli investimenti esteri: la prospettiva di una rete variegata di accordi bilaterali dell'Unione e il ruolo "residuo" dello Stato membro
calogero alfio pettinato
2024-01-01
Abstract
La protezione reciproca degli investimenti esteri rappresenta un tema di grande rilevanza nell'ambito del diritto internazionale e dell'Unione europea. L'adozione di una rete complessa di accordi bilaterali sugli investimenti (Bilateral Investment Treaties, BITs) da parte dell'Unione europea riflette la necessità di garantire certezza giuridica ed efficace tutela agli investitori in un contesto globale sempre più interconnesso. Il quadro normativo europeo pone una sfida di coordinamento tra le competenze attribuite all'Unione in materia di investimenti, consolidate dal Trattato di Lisbona, e il ruolo "residuo" degli Stati membri, che mantengono competenze nelle aree non coperte dagli accordi UE. Questo dualismo solleva questioni relative alla compatibilità dei BITs preesistenti degli Stati membri con il diritto dell'Unione e al bilanciamento tra autonomia degli Stati e uniformità delle regole. L'articolo analizza il contributo dell'Unione europea alla costruzione di un regime coerente per la protezione degli investimenti e il delicato equilibrio tra le dimensioni europea e nazionale nell'attuazione e nella gestione di tali accordi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.