Il presente contributo si propone di esplorare la questione della formazione del docente di LIS (lingua dei segni italiana) sia in prospettiva linguistica che attraverso le iniziative di politica educativa che ruotano attorno a questa lingua. In Italia, il recente riconoscimento della LIS (L. 69 del 2021) ha determinato la necessità di riconsiderare la formazione che ruota attorno alla LIS partendo dalla sua dimensione semiotica e dalla stratificazione e diversità dello spazio linguistico della comunità che la usa. Finora, così come è avvenuto per i docenti di lingue parlate, anche la formazione dei docenti di LIS si è basata primariamente sulla riflessione metalinguistica (spesso radicata su modelli e categorie di analisi superate o mutuate dalla linguistica delle lingue scritte) e sulla considerazione della lingua come un sistema invariabile e monolitico in isolamento rispetto alle comunità e ai loro usi linguistici. Da qui la necessità di operare, nel presente contributo, una serie di riflessioni linguistico-educative relative alla formazione del docente di LIS e al suo ruolo nei vari contesti educativi a tutti i livelli di istruzione. Proprio per la sua funzione di ponte tra culture, tra lingue di minoranza e di maggioranza, tra segni e parole, quella del docente di LIS sembra essere la figura chiave per portare un contributo fondamentale a riflessioni di impianto teorico e politico, utili non solo al progredire della conoscenza per le lingue segnate, ma per tutto il settore della linguistica educativa.
La formazione del docente di lingua dei segni italiana
Fontana Sabina;
2023-01-01
Abstract
Il presente contributo si propone di esplorare la questione della formazione del docente di LIS (lingua dei segni italiana) sia in prospettiva linguistica che attraverso le iniziative di politica educativa che ruotano attorno a questa lingua. In Italia, il recente riconoscimento della LIS (L. 69 del 2021) ha determinato la necessità di riconsiderare la formazione che ruota attorno alla LIS partendo dalla sua dimensione semiotica e dalla stratificazione e diversità dello spazio linguistico della comunità che la usa. Finora, così come è avvenuto per i docenti di lingue parlate, anche la formazione dei docenti di LIS si è basata primariamente sulla riflessione metalinguistica (spesso radicata su modelli e categorie di analisi superate o mutuate dalla linguistica delle lingue scritte) e sulla considerazione della lingua come un sistema invariabile e monolitico in isolamento rispetto alle comunità e ai loro usi linguistici. Da qui la necessità di operare, nel presente contributo, una serie di riflessioni linguistico-educative relative alla formazione del docente di LIS e al suo ruolo nei vari contesti educativi a tutti i livelli di istruzione. Proprio per la sua funzione di ponte tra culture, tra lingue di minoranza e di maggioranza, tra segni e parole, quella del docente di LIS sembra essere la figura chiave per portare un contributo fondamentale a riflessioni di impianto teorico e politico, utili non solo al progredire della conoscenza per le lingue segnate, ma per tutto il settore della linguistica educativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.