In addition to Galen’s more or less known works devoted to the dietary approach to therapy – De alimentorum facultatibus, De bonis malisque sucis and De victu attenuante – there is a much lesser-known and little-studied work, the De ptisana, “On the decoction of barley”, a polemical pamphlet of uncertain chronological placement within the Corpus Galenicum. However, the somewhat singular fact that Galen felt the need – indeed, I would say the urgency – to devote a “monographic” contribution to a single foodstuff, the πτισάνη, deserves particular attention: understanding the multiple reasons for this choice – both technical-scientific, connected with the “dialectical” comparison with the Hippocratic lesson, and of “therapeutic” utility for patients, and even of “political” expediency towards the reading public – can certainly offer the double opportunity on the one hand to formulate a possible dating hypothesis of the text, and on the other hand to proceed to its more precise historical contextualisation with regard to the addressees of the Galenic work.

Oltre alle opere di Galeno, più o meno note, dedicate all’approccio terapeutico di tipo dietetico – De alimentorum facultatibus, De bonis malisque sucis e De victu attenuante – ne esiste una molto meno conosciuta e poco studiata, il De ptisana, “Sul decotto d’orzo”, opuscoletto polemico d’incerta collocazione cronologica all’interno del Corpus Galenicum. Tuttavia, il fatto, in qualche misura singolare, che Galeno abbia sentito la necessità – anzi direi l’urgenza – di dedicare un contributo “monografico” a un singolo alimento, la πτισάνη, merita particolare attenzione: comprendere le molteplici ragioni di questa scelta – sia tecnico-scientifiche, connesse con il confronto “dialettico” con la lezione ippocratica, sia di utilità “terapeutica” per i pazienti, sia ancora di opportunità “politica” nei riguardi del pubblico dei lettori – può certamente offrire la duplice occasione da un canto per formulare una possibile ipotesi di datazione del testo e dall’altro per procedere a una sua più precisa contestualizzazione storica in relazione ai destinatari dell’opera galenica.

Cibo per gladiatori: il decotto d’orzo, Galeno e Commodo

Gaetano Arena
2024-01-01

Abstract

In addition to Galen’s more or less known works devoted to the dietary approach to therapy – De alimentorum facultatibus, De bonis malisque sucis and De victu attenuante – there is a much lesser-known and little-studied work, the De ptisana, “On the decoction of barley”, a polemical pamphlet of uncertain chronological placement within the Corpus Galenicum. However, the somewhat singular fact that Galen felt the need – indeed, I would say the urgency – to devote a “monographic” contribution to a single foodstuff, the πτισάνη, deserves particular attention: understanding the multiple reasons for this choice – both technical-scientific, connected with the “dialectical” comparison with the Hippocratic lesson, and of “therapeutic” utility for patients, and even of “political” expediency towards the reading public – can certainly offer the double opportunity on the one hand to formulate a possible dating hypothesis of the text, and on the other hand to proceed to its more precise historical contextualisation with regard to the addressees of the Galenic work.
2024
Oltre alle opere di Galeno, più o meno note, dedicate all’approccio terapeutico di tipo dietetico – De alimentorum facultatibus, De bonis malisque sucis e De victu attenuante – ne esiste una molto meno conosciuta e poco studiata, il De ptisana, “Sul decotto d’orzo”, opuscoletto polemico d’incerta collocazione cronologica all’interno del Corpus Galenicum. Tuttavia, il fatto, in qualche misura singolare, che Galeno abbia sentito la necessità – anzi direi l’urgenza – di dedicare un contributo “monografico” a un singolo alimento, la πτισάνη, merita particolare attenzione: comprendere le molteplici ragioni di questa scelta – sia tecnico-scientifiche, connesse con il confronto “dialettico” con la lezione ippocratica, sia di utilità “terapeutica” per i pazienti, sia ancora di opportunità “politica” nei riguardi del pubblico dei lettori – può certamente offrire la duplice occasione da un canto per formulare una possibile ipotesi di datazione del testo e dall’altro per procedere a una sua più precisa contestualizzazione storica in relazione ai destinatari dell’opera galenica.
Rome, 2nd-3rd century AD, nutrition, medicine, society, ludi
Roma, II-III secolo d.C., alimentazione, medicina, società, ludi
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