Il Gruppo Gemeinwesen ha realizzato una antologia di testi anche assai diversi nel tempo e nello spazio che però contribuiscono tutti a delineare una fenomenologia del capitalismo. In questo articolo ho cercato di presentare tale impresa, di delinearne la fecondità nel comprendere il presente, a partire dalle sue radici nella struttura che da alcuni secoli fa da dottrina e prassi all’espansione coloniale della civiltà anglosassone, della sua capacità distruttiva di culture altre, di idee e ricchezze diverse dall’Occidente, vale a dire all’espansione del capitalismo. Una teoria del capitale coerente e per questo «minimale» ma non riduttiva né parziale. Una teoria tratta dagli scritti di Marx e di sociologi e politici, marxisti e non, che l’hanno analizzata, elaborata, differenziata. Tra questi soprattutto Jacques Camatte, Amedeo Bordiga, Guy Debord. Vi appaiono inoltre autori che hanno cercato di pensare l’economia e la società anche prima di Marx o autonomamente da lui, soprattutto Aristotele e Alexis de Tocqueville. L’essenza del capitale coincide con la sua dismisura. La crematistica è l’economia ridotta e ricondotta al puro profitto e alla sua moltiplicazione; se Aristotele afferma a ragione che «quella che deriva dalla crematistica è una ricchezza che non ha alcun limite» si può dunque dire che il sistema capitalistico non è una struttura economica ma è appunto una dinamica soltanto crematistica, vale a dire finanziaria. Ecco perché nel XXI secolo, nell’epoca in cui non domina la produzione ma la speculazione, «il movimento del capitale è senza misura» (Marx).
Per una Teoria minimale del capitale
Alberto Giovanni Biuso
2025-01-01
Abstract
Il Gruppo Gemeinwesen ha realizzato una antologia di testi anche assai diversi nel tempo e nello spazio che però contribuiscono tutti a delineare una fenomenologia del capitalismo. In questo articolo ho cercato di presentare tale impresa, di delinearne la fecondità nel comprendere il presente, a partire dalle sue radici nella struttura che da alcuni secoli fa da dottrina e prassi all’espansione coloniale della civiltà anglosassone, della sua capacità distruttiva di culture altre, di idee e ricchezze diverse dall’Occidente, vale a dire all’espansione del capitalismo. Una teoria del capitale coerente e per questo «minimale» ma non riduttiva né parziale. Una teoria tratta dagli scritti di Marx e di sociologi e politici, marxisti e non, che l’hanno analizzata, elaborata, differenziata. Tra questi soprattutto Jacques Camatte, Amedeo Bordiga, Guy Debord. Vi appaiono inoltre autori che hanno cercato di pensare l’economia e la società anche prima di Marx o autonomamente da lui, soprattutto Aristotele e Alexis de Tocqueville. L’essenza del capitale coincide con la sua dismisura. La crematistica è l’economia ridotta e ricondotta al puro profitto e alla sua moltiplicazione; se Aristotele afferma a ragione che «quella che deriva dalla crematistica è una ricchezza che non ha alcun limite» si può dunque dire che il sistema capitalistico non è una struttura economica ma è appunto una dinamica soltanto crematistica, vale a dire finanziaria. Ecco perché nel XXI secolo, nell’epoca in cui non domina la produzione ma la speculazione, «il movimento del capitale è senza misura» (Marx).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.