Infedeli e traditrici. L’omicidio delle donne e la violenza degli uomini in età intermedia

Over the long term, the Western legal system has been based on a complex regulatory and theoretical apparatus aimed at legitimizing the murder of women. This tradition was built on three conceptual pillars: the configuration of female adultery as a violation of the bond of fidelity that transforms women into traitors deserving of death; the justifiable grief that excludes the criminal responsibility of the murderer by altering their capacity for self-determination; and the theorization of the legitimate defense of male honor that justifies violent reaction in response to the crime committed by women. Lawyers are confronted with the rules of ius commune, in stark contrast to the principles of criminal responsibility that base the essence of guilt on the voluntary nature of the action. Around these rules, a void of responsibility is constructed within which the male universe is legitimized to kill, unfortunately without end.

Nel lungo periodo il sistema giuridico occidentale si è retto su un complesso apparato normativo e teorico volto a legittimare l’omicidio femminile. Questa tradizione è stata edificata su tre pilastri concettuali: la configurazione dell’adulterio femminile come violazione del vincolo di fedeltà che trasforma la donna in traditrice meritevole di morte; il giusto dolore che esclude la responsabilità penale dell’omicida alterandone la capacità di autodeterminazione; la teorizzazione della legittima difesa dell’onore maschile che giustifica la reazione violenta in risposta al crimine commesso dalla donna. I giuristi si confrontano con le norme di ius commune, in deciso contrasto con i principi di responsabilità penale che fondano l’essenza della colpevolezza sulla volontarietà dell’azione. Intorno a queste norme viene costruito un vuoto di responsabilità all’interno del quale l’universo maschile è legittimato ad uccidere, purtroppo senza fine.