Diritto e “pittoresco”. Scorci urbani italiani tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento

In the interplay between the harsh processes of economic, social, and institutional transformation and the visions, argumentative frameworks, and values used to understand and guide these processes, the pursuit of the “picturesque” is one of the many ambiguous narratives that European culture develops in response to the challenges of modernity. This aesthetic formula used both in favor of and against its excessive order, its founding principles (symmetry, proportion, efficiency), and its abstract and hyperbolic terms. The paper aims to explore how the concept of the picturesque was used in Italian public discourse between the 19th and 20th centuries, and the reflections it sparked in the country’s legal culture with special regard to interventions in urban spaces.

Nella dialettica tra i duri processi di trasformazione economici, sociali, istituzionali e le visioni, gli schemi argomentativi e i valori attraverso i quali cercare di comprendere e condurre tali processi, la ricerca del “pittoresco” è una delle tante ambigue narrative che la cultura europea elabora in risposta alle sfide della modernità. Si tratta di una formula estetica utilizzata ora a favore ora contro i suoi eccessi d’ordine, i suoi principi fondanti (simmetria, proporzione, efficienza), i suoi termini astratti e iperbolici. L’articolo mira ad indagare le modalità attraverso cui il concetto di pittoresco tra Otto e Novecento è stato impiegato anche nel discorso pubblico italiano e quali riflessioni abbia provocato nella cultura giuridica del Paese con speciale riguardo agli interventi sugli spazi urbani.