L’opera di Battista Spagnoli, il Mantovano, il “Virgilio cristiano” secondo Erasmo, conobbe una grande fortuna nell’Europa della Riforma per gli attacchi alla corruzione del clero presenti nelle sue Egloghe. Il saggio è dedicato au uno dei suoi testi meno noti, l’orazione In funere Ferrandi regis, stampata a Brescia da Bernardino de Misintis nel 1496, mai più ripubblicata, e attestata da pochi esemplari. Uno di essi fu ritrovato da Benedetto Croce nella biblioteca della Società Napoletana di Storia patria e utilizzato, nei mesi successivi alla rotta di Caporetto, con un’efficace traduzione di alcuni passi, per la scrittura del saggio su Re Ferrandino, il giovane re napoletano che difese fino alla morte il proprio regno dall’invasione francese. Il prezioso incunabolo, mai più studiato dopo Croce, è stato nuovamente ritrovato nei fondi della biblioteca nel corso di una ricerca condotta dall’autore del presente saggio.
Titolo: | Un incunabolo “ritrovato” di Battista Spagnoli, il Mantovano: l’Oratio in funere Ferrandi regis (1496) |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/7998 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |