Evolution of a mud volcano and of a marsh are reconstructed in this paper; mud volcano (named Salsa di Fondachello) and marsh (named Gurna di Fondachello) were located on the farthest north-eastern periphery of Mt. Etna volcanic edifice, near the Ionian coast.Activity of mud volcano started on 1693, 11th January, during a disastrous earthquake; it was again active 1795 to 1832; his last activity started in 1847 March; in this occasion the building collapsed. Today there is no trace of this mud volcano. Only a little methane emission is the evidence of the endogenous activity. The evolution of a marsh is based on comparison of topographic maps, edited from 1895 to 2000, on bibliography dates and an analysis of existing literature and of a detailed geological-geomorphological survey.Today the Gurna is reduced to a small swamp and there isn't morphological evidence of the mud volcano; but, considering that the mud volcano has been active three times in historical times, its reactivation today could represent a danger for the surrounding inhabited area.

Sulla base di una rilettura critica della letteratura reperita, viene ricostruita l’evoluzione di un vulcano di fango e di uno stagno costiero ubicati al limite nord-orientale dell’Etna, lungo la costa ionica. L’attività del vulcano di fango è iniziata in concomitanza del disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693; una ripresa della sua attività viene segnalata nel dicembre 1795; questa fase cessa nel 1832; nel marzo del 1847 si ha una nuova fase eruttiva, che culmina con il crollo parziale dell’edificio. Dai sopralluoghi risulta che non esiste più alcuna traccia dell’edificio pseudovulcanico, e l’unica attuale manifestazione di attività endogena rilevabile si limita ad emissioni di metano lungo un canale di drenaggio. Sulla base di dati di letteratura e dal confronto di carte topografiche edite tra il 1895 e il 2000, viene ricostruita l’evoluzione di uno stagno costiero, la cui genesi potrebbe essere collegata a strutture tettoniche locali, la cui esistenza, in questa sede solo ipotizzata, potrebbe in futuro essere dimostrata tramite l'utilizzo di tecniche di prospezione geofisica.

La Salsa e la Gurna di Fondachello: evoluzione di un vulcano di fango e di uno stagno costiero all'estrema periferia nord-orientale dell'edificio vulcanico etneo (Sicilia)

MANISCALCO, ROSANNA;
2006-01-01

Abstract

Evolution of a mud volcano and of a marsh are reconstructed in this paper; mud volcano (named Salsa di Fondachello) and marsh (named Gurna di Fondachello) were located on the farthest north-eastern periphery of Mt. Etna volcanic edifice, near the Ionian coast.Activity of mud volcano started on 1693, 11th January, during a disastrous earthquake; it was again active 1795 to 1832; his last activity started in 1847 March; in this occasion the building collapsed. Today there is no trace of this mud volcano. Only a little methane emission is the evidence of the endogenous activity. The evolution of a marsh is based on comparison of topographic maps, edited from 1895 to 2000, on bibliography dates and an analysis of existing literature and of a detailed geological-geomorphological survey.Today the Gurna is reduced to a small swamp and there isn't morphological evidence of the mud volcano; but, considering that the mud volcano has been active three times in historical times, its reactivation today could represent a danger for the surrounding inhabited area.
2006
Sulla base di una rilettura critica della letteratura reperita, viene ricostruita l’evoluzione di un vulcano di fango e di uno stagno costiero ubicati al limite nord-orientale dell’Etna, lungo la costa ionica. L’attività del vulcano di fango è iniziata in concomitanza del disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693; una ripresa della sua attività viene segnalata nel dicembre 1795; questa fase cessa nel 1832; nel marzo del 1847 si ha una nuova fase eruttiva, che culmina con il crollo parziale dell’edificio. Dai sopralluoghi risulta che non esiste più alcuna traccia dell’edificio pseudovulcanico, e l’unica attuale manifestazione di attività endogena rilevabile si limita ad emissioni di metano lungo un canale di drenaggio. Sulla base di dati di letteratura e dal confronto di carte topografiche edite tra il 1895 e il 2000, viene ricostruita l’evoluzione di uno stagno costiero, la cui genesi potrebbe essere collegata a strutture tettoniche locali, la cui esistenza, in questa sede solo ipotizzata, potrebbe in futuro essere dimostrata tramite l'utilizzo di tecniche di prospezione geofisica.
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