Literary multilingualism – or heteroglossia, mistilinguismo, plurivocity or pastiche – is always preceded by multilingualism within the speech community, where the manipulation of the writer is inevitably rooted. The present work aims at investigating the different ways of representing this component, that is essential to a living language, as it is actualized in the works of Stefano D’Arrigo, Andrea Camilleri and Fosco Maraini. These are based on a mixture of heterogeneous linguistic sediments (i.e. Italian, dialect, idiolect and other languages), which are never stored in lexical memory but consistently productive. These sediments achieve 1) different standards of Italian (when not dialect), interference between different languages (Sicilian, but also other languages) and onomaturgy in D’Arrigo, 2) language alternation between varieties of Italian and Sicilian in Camilleri, and 3) a full onomaturgic choice, based on phonological and morphological resources of the Italian language as well as all the other languages learnt by Maraini during his lifetime, traveling around the world.

Il “plurilinguismo” del testo letterario – eteroglossia, mistilinguismo, plurivocità o pastiche che dir si voglia – è preceduto sempre dal multilinguismo delle comunità di parlanti, nel quale radica inevitabilmente la manipolazione dello scrittore. Il lavoro qui presentato vuole indagare la diversa modalità di rappresentazione di tale componente, essenziale di una lingua viva, quale si attualizza nelle operazioni scrittorie rispettivamente di Stefano D’Arrigo, Fosco Maraini e Andrea Camilleri, basate su una commistione e commutabilità di sedimenti linguistici di matrice eterogenea (italiana, dialettale, idiolettale, alloglotta) non mai archiviati nella memoria lessicale ma costantemente produttivi. Sedimenti che approdano a 1) diverse norme di realizzazione dell’italiano (quando non del dialetto), interferenza di idiomi diversi (siciliano, ma anche altre lingue) e onomaturgia in D’Arrigo; 2) scelta integralmente onomaturgica basata tuttavia su risorse fonologiche e morfologiche dell’italiano e di tutte le lingue conosciute nel corso delle sue esperienze di vita, in viaggio per il mondo, in Maraini; 3) alternanza di codice tra varietà dell’italiano e del siciliano in Camilleri.

Aspetti dell’inventività linguistica: Stefano D’Arrigo, Fosco Maraini, Andrea Camilleri

VALENTI, IRIDE MARIANITA
2014-01-01

Abstract

Literary multilingualism – or heteroglossia, mistilinguismo, plurivocity or pastiche – is always preceded by multilingualism within the speech community, where the manipulation of the writer is inevitably rooted. The present work aims at investigating the different ways of representing this component, that is essential to a living language, as it is actualized in the works of Stefano D’Arrigo, Andrea Camilleri and Fosco Maraini. These are based on a mixture of heterogeneous linguistic sediments (i.e. Italian, dialect, idiolect and other languages), which are never stored in lexical memory but consistently productive. These sediments achieve 1) different standards of Italian (when not dialect), interference between different languages (Sicilian, but also other languages) and onomaturgy in D’Arrigo, 2) language alternation between varieties of Italian and Sicilian in Camilleri, and 3) a full onomaturgic choice, based on phonological and morphological resources of the Italian language as well as all the other languages learnt by Maraini during his lifetime, traveling around the world.
2014
Il “plurilinguismo” del testo letterario – eteroglossia, mistilinguismo, plurivocità o pastiche che dir si voglia – è preceduto sempre dal multilinguismo delle comunità di parlanti, nel quale radica inevitabilmente la manipolazione dello scrittore. Il lavoro qui presentato vuole indagare la diversa modalità di rappresentazione di tale componente, essenziale di una lingua viva, quale si attualizza nelle operazioni scrittorie rispettivamente di Stefano D’Arrigo, Fosco Maraini e Andrea Camilleri, basate su una commistione e commutabilità di sedimenti linguistici di matrice eterogenea (italiana, dialettale, idiolettale, alloglotta) non mai archiviati nella memoria lessicale ma costantemente produttivi. Sedimenti che approdano a 1) diverse norme di realizzazione dell’italiano (quando non del dialetto), interferenza di idiomi diversi (siciliano, ma anche altre lingue) e onomaturgia in D’Arrigo; 2) scelta integralmente onomaturgica basata tuttavia su risorse fonologiche e morfologiche dell’italiano e di tutte le lingue conosciute nel corso delle sue esperienze di vita, in viaggio per il mondo, in Maraini; 3) alternanza di codice tra varietà dell’italiano e del siciliano in Camilleri.
Inventività linguistica, Italiano letterario
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